Atto n. 4-03444

Pubblicato il 26 febbraio 2008
Seduta n. 281

SALVI , DI SIENA , BRUTTI Paolo , PISA , BELLINI , BATTAGLIA Giovanni , IOVENE , GALARDI , MELE , VILLONE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'economia e delle finanze, della salute, del lavoro e della previdenza sociale e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

da tempo i lavoratori subiscono gravissimi incidenti sui luoghi di lavoro;

morti ed invalidi sul lavoro avvengono con frequenza giornaliera e non risultano essere adottate adeguate misure di contrasto e prevenzione al fenomeno, anche se previste dal vigente ordinamento;

i dati statistici INAIL rivelano la tragicità del fenomeno: nel 2008, in 45 giorni, sono stati già accertati 79 morti sul lavoro; 80.230 infortuni e 2.500 invalidi; nel 2007, si sono verificati 986 morti sul lavoro, 914.600 infortuni e circa 9.500 invalidi;

i dati dimostrano che in Italia il lavoro è a più forte rischio incidenti rispetto a tutta l'Europa: l'Italia si colloca in fondo alla graduatoria dei Paesi industrialmente più sviluppati, con un morto ogni ora e mezza lavorativa, 20 incidenti ogni ora lavorativa e 10 pensionati INAIL per invalidità ogni giorno, dati che segnano un altissimo carico di sofferenza e dolore, nonché enormi costi umani e materiali per il Paese;

la drammaticità di tali cifre non ha rimosso le insufficienze di controlli e il palleggio di responsabilità tra i vari livelli istituzionali, per cui sembra affermarsi uno "sciagurato fato" che colpisce i lavoratori;

il difficile accertamento delle responsabilità istituzionali dei controlli si è dimostrato, da ultimo nella grande sciagura della Thyssen-Krupp di Torino, dove è rimasto indeterminato il soggetto pubblico abilitato ai necessari controlli preventivi che, ove correttamente svolti, avrebbero evitato i decessi di sette lavoratori;

la mancanza di controlli preventivi indebolisce le richieste dei lavoratori, e delle loro organizzazioni sindacali, tese all'applicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, lasciandoli sempre più esposti allo sfruttamento di tanti imprenditori privi di scrupoli che operano per la massimizzazione del profitto, incuranti dell'integrità fisica e della vita delle maestranze, della salute della collettività del territorio circostante;

l'aumento degli organici degli ispettori del lavoro per rafforzarne l'attività ispettiva, recentemente approvato, riguarda la parte "lavoristica" dei controlli quali: lavoro nero, evasione ed elusione contributiva, tutta attività importantissima, ma che non può accrescere l'efficienza della parte più tecnica della prevenzione: medicina del lavoro, chimica e ingegneria della sicurezza dei luoghi di lavoro;

la competenza specifica è delle Regioni che dovrebbero esercitarla attraverso specifici dipartimenti delle ASL e, per quanto riguarda la ricerca e consulenza, del Ministero della salute attraverso l'ISPESL, Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, istituito con la legge di riforma sanitaria, legge 23 dicembre 1978, n. 833, dalla fusione di Associazione Nazionale controllo combustione (ANCC), Ente Nazionale prevenzione infortuni (ENPI) e dall'Ispettorato medico centrale del lavoro;

l'ISPESL non ha mai provveduto a realizzare, secondo il dettato dell’articolo 23 della legge citata, l'attività di accesso ai luoghi di lavoro per fini ispettivi, mancando, in questo, di costituire un fondamentale punto di raccordo con l'attività delle ASL;

il Presidente dell'ISPESL, dott. Antonio Moccaldi in carica ininterrottamente da circa 25 anni, non ha mai adottato un'efficiente programmazione dell'attività per i 1.300 dipendenti, di cui 800 nei ruoli tecnici, e non risultano valutabili concrete attività, né misure di intervento ispettivo a tutela della salute dei lavoratori;

risulterebbe, inoltre, che l'ISPEL abbia erogato, in contrasto con le indicazioni della Presidenza del Consiglio (nota del 1° giugno 2004) emolumenti indebiti al Presidente ed ai membri del Consiglio di amministrazione,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio dei ministri ritenga di presentare un resoconto sull'attività complessiva di prevenzione, ispezione e controllo svolta nell'anno 2007, indicando le complessive risorse pubbliche destinate alla sicurezza sul lavoro, all' ISPESL e agli organi ispettivi previsti dalla legge per l'espletamento delle proprie funzioni, nonché i risultati conseguiti con i diversi interventi;

se, nel quadro delle sue attribuzioni, ritenga che debbano essere indicate le linee programmatiche ed operative di controllo e prevenzione della sicurezza nei luoghi di lavoro accompagnate da un rigoroso regime sanzionatorio e disciplinare nei confronti della dirigenza pubblica inadempiente, prevedendo una frequenza di controlli ed una continuità di prevenzione atta a garantire la tutela dell'integrità psico-fisica dei lavoratori e l'applicazione delle leggi;

se non si valuti importante ed urgente portare all'attenzione della Conferenza Stato-Regioni il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche per valutare quali più efficaci attività si possano svolgere in modo coordinato tra le diverse competenze e prerogative istituzionali;

se non si valuti essenziale ed improcrastinabile l'avvio di un'inchiesta amministrativo-contabile interessante la gestione dell'ISPESL nell'ultimo decennio;

se non si ritenga doveroso, per quanto di competenza, procedere alla sostituzione del Presidente dell'ISPESL e degli altri componenti gli organi di amministrazione e di controllo, al momento della loro scadenza nel mese di marzo 2008, in considerazione dell'assoluto fallimento della loro azione e dello spreco di ingenti risorse finanziarie pubbliche loro assegnate.