Atto n. 2-00276

Pubblicato il 15 gennaio 2008
Seduta n. 274

COSSIGA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri, dell'interno e dell'università e della ricerca. -

Tenuto conto che il Presidente del Consiglio e i Ministri in indirizzo sono o cattolici, se pur “cattolici adulti” e/o “cattolici democratici” neomodernisti, o non credenti o militanti del movimento ateista del prof. Odifreddi, membro della Commissione della Carta dei Valori del neo-partito democratico, e quindi doverosamente tenuti, per motivi ideali e politici, nella loro azione istituzionale e politica alle regole del più stretto laicismo;

premesso che a norma degli articoli 17 e 21 della Costituzione della Repubblica i professori e gli studenti dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma hanno diritto di manifestare e di esprimere il loro pensiero contro la presenza nell’Università di Sua Santità Papa Benedetto XVI, Capo della Chiesa cattolica - cui l'interpellante peraltro dichiara di appartenere e di condividere, non essendo né un “cattolico adulto” nè un “cattolico democratico” neomodernista, tutti gli insegnamenti e giudizi -, anche sotto forma di invettive, canti e balli carnascialeschi e, se ad essi si uniscano appartenenti ai centri sociali e ai movimenti dei “black block”, dei “disobbendienti” e altre formazioni appartenenti al “popolo de L’Unione”, anche nelle forme di “violenza a bassa intensità” contro cose e persone, per prassi ormai tollerata dalle autorità di pubblica sicurezza e dalla magistratura, specie potendo essere invocati in questo caso, anche secondo la più recente giurisprudenza, “motivi di particolare valore morale”: la lotta all’ “oscurantismo” della Chiesa cattolica ed in particolare del suo attuale Capo,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio e i Ministri in indirizzo non ritengano - trattandosi pur sempre del Capo della Santa Sede, con la quale l’Italia intrattiene regolari rapporti diplomatici e del Capo di uno Stato indipendente e sovrano riconosciuto dal nostro Paese ed a cui il Trattato del Laterano, cui fa riferimento l’articolo 7 della Costituzione, almeno fino a quando la Corte costituzionale, anch'essa formata in quasi totalità o di cattolici, se pur "cattolici adulti" e/o "cattolici democratici" neomodernisti, o non credenti o militanti del movimento ateista militante del prof. Odifreddi, in base agli ormai affermati principi del “laicismo di Stato”, non lo dichiarerà decaduto -, di adottare, sempre che lo vogliano pur limitatamente ai temi della pace e della abolizione o moratoria della pena di morte, lo possano e lo sappiano fare, ogni misura per tutelare la sicurezza fisica del Santo Padre e del suo seguito, assicurandogli almeno la libertà di presenza e, ove gli si voglia concedere la libertà di parola, anche l’incolumità, limitatamente allo spazio dell’Aula Magna, a coloro: “cattolici infanti” o “laici”; devoti o semplicemente persone cortesi; e adottare preventivamente le misure d’urgenza per una “esfiltrazione” delle personalità minacciate a mezzo di unità delle forze speciali dell’Arma dei Carabinieri, nella funzione non militare ma di forza di polizia generale, per non sollevare il dissenso della sinistra radicale, anch’essa parte importante del Governo e della maggioranza sull’uso delle Forze armate, e della Polizia di Stato: GIS e NOCS;

O se altrimenti, ad evitare che a motivo di incresciosi incidenti il nostro Paese sia messo, dopo il caso de “a munnezza”, in ridicolo e peggio, non credano più opportuno dichiarare alla Santa Sede che viene revocato d’autorità l’invito rivolto al Papa, a scelta: per motivi di carattere ideologico, trattandosi di una maggioranza e di un Governo di atei, o indifferenti ostili, o indifferenti “indifferenti” o di “cattolici adulti” o di “cattolici democratici” neo-modernisti, che ben potrebbero essere esposti dal prof. Odifreddi e dal prof. Melloni, o non avendo i mezzi per garantirne la sicurezza o non volendoli usare contro parti importanti del “popolo de L’Unione”, contemporaneamente revocando il neo-eletto Rettore dell’Università per “confessionalismo” e grave negligenza.