Atto n. 3-01084

Pubblicato il 28 novembre 2007
Seduta n. 256

CENTARO , MANINETTI , THALER AUSSERHOFER , BIONDI , FRUSCIO , PICCONE , PASTORE , CICCANTI , RUGGERI , PIONATI , NARO , MAFFIOLI , LIBE' , MONACELLI , FORTE , FUDA , GRILLO , TADDEI , VICECONTE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

il 30 novembre 2007 i Consigli territoriali dei dottori commercialisti e dei ragionieri saranno chiamati ad eleggere il primo Consiglio nazionale dell'Ordine unificato, denominato Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, come disposto dal decreto ministeriale 31 luglio 2007;

la legge 24 febbraio 2005, n. 34, prevede, all'articolo 4, l'esercizio della delega da parte del Governo per la previsione di misure volte a sostenere l'iniziativa dei competenti organi di amministrazione delle due Casse di previdenza al fine dell'unificazione degli enti in questione, nel rispetto dei principi e criteri direttivi previsti dal citato art. 4;

la delega è scaduta il 30 marzo 2007 e non è stata esercitata a causa della mancata produzione, da parte delle Casse di previdenza interessate, di progetti di unificazione condivisi ed anche per la divergenza sulla valutazione dei parametri previdenziali fondamentali da adottare ai fini delle previsioni di attuazione;

su iniziativa del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti è stato più volte interessato il Ministro della giustizia, il quale ad oggi non ha assunto alcuna decisione in proposito;

considerato che:

è stato avviato il processo di unificazione degli Ordini dei dottori commercialisti e dei ragionieri, mediante l'elezione prevista per il 30 novembre 2007, di un unico Consiglio nazionale e di Consigli territoriali unici già eletti, ma non ancora insediati;

il destino previdenziale dei nuovi iscritti all'ordine unificato, a partire dal 1° gennaio 2008, si profila incerto e confuso;

la mancata intesa sulla gestione della previdenza delle due Casse, che in atto operano separatamente, non consente di fare chiarezza in ordine a quale delle due Casse debbano iscriversi i nuovi professionisti e tale situazione rischia di provocare forti contrasti interni tra le due categorie in merito al percorso previdenziale da seguire;

i regimi previdenziali delle due categorie professionali, seppur lineari e coerenti nelle coordinate fondamentali che li determinano, presentano trend storici e prospettici caratterizzati da profonde differenze riguardo soprattutto alle dinamiche demografiche e alle correlate implicazioni in termini di sostenibilità di ciascuno di essi;

la Cassa dei ragionieri presenta un saldo negativo tra nuovi iscritti e pensionati ormai cronico e a tal proposito la Cassa stessa ha adottato una riforma volta alla autoliquidazione del proprio debito latente, così come accertato all'unanimità in sede parlamentare, nel rapporto rilasciato alla fine della XIV Legislatura dalla Commissione parlamentare di controllo sugli enti gestori di previdenza;

la Cassa dei dottori commercialisti segnala, già da molti anni, un'importante implementazione della platea degli iscritti che, in prospettiva, non potrà che aumentare ulteriormente, stante l'esistenza di oltre 60.000 iscritti al registro dei praticanti e nella conseguente certezza che i nuovi professionisti dovranno aderire a quest'ultima Cassa (ex lege 21/1986),

si chiede di sapere:

quali iniziative si intendano adottare al fine di garantire un avvio ordinato e non conflittuale del processo di unificazione degli Ordini professionali dei dottori commercialisti e dei ragionieri e dell'andamento delle successive iscrizioni alle rispettive Casse;

quali provvedimenti si intendano assumere per evitare che il mancato esercizio della delega e il mancato raggiungimento dell'intesa tra le due Casse di previdenza possano ripercuotersi negativamente sulla gestione della previdenza dei dottori commercialisti e sulle pensioni presenti e future, profilando una violazione dell'art. 38 della Costituzione;

quali iniziative si intendano adottare per confermare l'iscrizione alla Cassa dei dottori commercialisti dei nuovi iscritti all'Albo unificato, a partire dal 1° gennaio 2008;

se non si ritenga opportuno esaminare l'intera problematica previdenziale degli enti in questione all'interno del disegno di legge di riforma delle professioni.