Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00156

Atto n. 3-00156

Pubblicato il 24 ottobre 2001
Seduta n. 54

Note: Deferita in 9 a Commissione permanente in data 24/10/2001

MUZIO. - Ai Ministri delle politiche agricole e forestali e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

            da una denuncia dei coltivatori diretti pare che la Guardia di Finanza abbia messo sotto sequestro, su scala nazionale, le marche auricolari di identificazione dei bovini;

            il provvedimento nasce da una singolare disputa su chi sia autorizzato a stampare il logo della Repubblica sulle targhette di plastica gialla che vengono fissate alle orecchie dei bovini per consentire il riconoscimento;

            tali marche rappresentano una sorta di documenti di riconoscimento che accompagnano l’animale sin dalla nascita fino al momento della macellazione;

            la normativa prevede che il logo che identifica ogni atto ufficiale della Repubblica Italiana possa essere stampato esclusivamente dall’Istituto Poligrafico dello Stato;

            nel caso delle marche auricolari questo logo viene stampato in tutte le Regioni, dietro indicazione delle ASL;

            il sequestro dei marchi auricolari sta cagionando gravi danni ad un settore già duramente provato dalla crisi conseguente alla BSE che ha provocato una drastica riduzione dei consumi;

            gli allevatori che hanno acquistato dette targhe di riconoscimento per ora non possono utilizzarle per gli animali nati, e senza questo marchio non possono essere movimentati dalle stalle o avviati alla macellazione, e che il marchio è indispensabile per accedere agli aiuti comunitari concessi dall’Unione europea,

        si chiede di sapere:

            quali provvedimenti urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere perché un cavillo burocratico siffatto non danneggi questo settore primario già colpito da una grave crisi;

            se non ritenga opportuno l’utilizzo delle marche già acquistate fino al completamento delle scorte senza nuovi esborsi da parte degli allevatori, fino a che non si risolva la «querelle» relativa allo stemma della Repubblica che oggi rischia di bloccare la movimentazione dei capi di bestiame.