Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00014

Atto n. 3-00014

Pubblicato il 18 giugno 2001
Seduta n. 3

Note: deferita in 2a Commissione permanente in data 27/6/2001

MAGRI, MONCADA, CIRAMI. - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

            nel 2000 alcuni «comitati antismog» hanno proposto ricorso ex articolo 700 del codice di procedura civile al giudice dottor Ciccone del Tribunale di Bologna per temuti danni alla salute sostenendo che ciò sarebbe derivato dalla situazione ambientale della città di Bologna ed in particolare per i livelli di benzene e PM 10 (polveri fini);

            nel contesto di tale procedimento il giudice, avendo ritenuto di avere giurisdizione in merito, ha disposto consulenza tecnica d’ufficio con richiesta di integrazione della stessa nel mese di aprile 2001;

            l’integrazione della consulenza è stata depositata all’udienza dell’11 giugno 2001;

            nel frattempo il Comune di Bologna ha approvato il Piano del traffico ed ha adottato limitazioni della circolazione dei motoveicoli e dei veicoli non a norma Euro ed anche limitazioni specifiche per i veicoli del trasporto merci non ecocompatibili;

            l’Amministrazione, al fine di migliorare la qualità dell’aria, ha pure adottato altri provvedimenti tesi al rinnovo del parco veicolare, all’acquisto di bus a metano, alla pulizia delle strade per evitare la diffusione delle polveri fini, all’interdizione dell’accesso al centro per i bus turistici;

            nell’arco del 2000- secondo i dati ufficializzati nella Relazione annuale sulla qualità dell’aria trasmessa come per legge al Ministero dell’ambiente – si è registrata una positiva inversione di tendenza nei livelli di inquinamento tanto da raggiungere una media mobile annuale sul benzene inferiore al valore soglia dei 10 mcg/mc ed una sensibile riduzione al PM 10; tali dati dovrebbero registrare ulteriore miglioramento anche a seguito dell’approvazione del Piano del traffico;

            all’udienza dell’11 giugno 2001 il dottor Ciccone ha rinviato il procedimento al 23 giugno prossimo per consentire alla difesa del comune di controdedurre alle conclusioni del consulente tecnico d’ufficio;

            nel corso dell’udienza è emerso che il giudice aveva già predisposto il testo del proprio provvedimento disinteressandosi delle future autorizzate controdeduzioni del comune;

            addirittura, secondo notizie di stampa, lo stesso dottor Ciccone avrebbe precisato: «vista la complessità del problema ho cominciato studiandolo per tempo e a scrivere per tempo, basandomi sui molti documenti che avevo già; ho voluto fare una trattazione, evidenziando soprattutto le caratteristiche dei veicoli maggiormente inquinanti e i provvedimenti presi dalle due Giunte, in questa città, ma per sommi capi anche in altre città; per questo motivo le mie minute sono state abbondanti. Ho risposto in una ventina, massimo venticinque pagine alle eccezioni preliminari , poi ho esaminato i suggerimenti del collegio peritale, confrontandoli con il Piano Urbano Generale del Traffico del Comune di Bologna per vedere se vi è coincidenza. Nella parte finale, invece, tratterò il merito, ossia l’oggetto della controversia»;

            inoltre il dottor Ciccone avrebbe presentato alcune possibili soluzioni quali la reiezione del ricorso, immettendo l’idoneità delle misure adottate dalla amministrazione cittadina; la dichiarazione di illegittimità della condotta del comune, qualora fosse ravvisata una condotta omissiva da parte della Giunta cui spetterebbe, poi, adeguarsi al provvedimento; una azione inibitoria della condotta del comune o delle delibere per la parte che consente l’ingresso al centro storico anche ai veicoli inquinanti; infine sottolineando che «l’unica cosa che non può fare il giudice è quella di mettersi lui a fare il cartello di divieto»;

            ad avviso degli interroganti non appare ammissibile che un magistrato si ingerisca su materie di competenza di un’amministrazione comunale, quale la gestione del traffico,

        gli interroganti chiedono di sapere se e quali iniziative anche di carattere disciplinare il Ministro intenda adottare nei confronti del dottor Bruno Ciccone magistrato del Tribunale di Bologna.