Atto n. 3-00840

Pubblicato il 18 luglio 2007
Seduta n. 196

POLLEDRI , FRANCO Paolo , STIFFONI , DIVINA - Ai Ministri della solidarietà sociale e dell'interno. -

Premesso che:

il Ministro della solidarietà sociale, nel corso della conferenza stampa, tenuta il 12 luglio 2007, per la presentazione del primo esperimento di integrazione per gli immigrati musulmani denominato “Laboratorio Cittadinanza”, ha annunciato di destinare nella prossima legge finanziaria, per questo tipo di progetti, 50 milioni di euro, la cui gestione sarà affidata alle moschee presenti sul territorio nazionale;

questo fatto suscita non poco allarme, in quanto i controlli sulla destinazione delle somme sarebbero assenti e le moschee più volte sono state segnalate come fucine dell’integralismo islamico e centri di indottrinamento antioccidentale, dalle quali sono usciti elementi come Adel Smith e Abu Omar, per citare i più noti;

gli stessi islamici cosiddetti moderati delle comunità marocchine presiedute da Souad Sbai, nonché il sociologo ed antropologo Ahmed Habouss, presidente dell’Osservatorio scientifico Euro-Mediterraneo e docente di lingua araba presso l’Università di Pisa, hanno criticato l’intenzione di affidare alle moschee la gestione dei finanziamenti per l’integrazione, perché in tal modo verrebbero estromessi da questi programmi tutti coloro, e sono la maggior parte, che non frequentano le moschee;

gli esponenti delle comunità marocchine intendono sollevare il problema in seno alla Consulta islamica presso il Ministero dell’interno: questi affermano che un percorso di vera integrazione alla cittadinanza, che è un diritto di tutti, può aversi solo attraverso il coinvolgimento della scuola pubblica, frequentata dalla maggior parte degli islamici, non attraverso l’attività delle moschee frequentate solo dal 5% dei musulmani presenti nel nostro Paese;

infatti il progetto portato avanti dalla moschea di Roma ha riguardato finora solo 20 donne, mentre quello per gli uomini, 15 in tutto, è stato svolto presso la moschea Al Fath alla Magliana, una cosiddetta “moschea fai da te”, senza particolari controlli, diretta da un imam egiziano di ispirazione salafita, tale Sami Salim; per 35 persone due progetti diversi e addirittura svolti separatamente con uomini e donne rigorosamente separati, in dispregio e contro qualsiasi ipotesi di integrazione culturale;

considerando questi finanziamenti, tornano alla mente gli inviti a votare per la coalizione di centro-sinistra effettuati dal convertito italiano Hamza Piccardo, già segretario dell’Ucoii, affiliato italiano dei Fratelli Musulmani, cioè dell’internazionale jihadista mediorientale che fa capo agli ideologi di Hamas,

si chiede di sapere:

per quale motivo il Governo stia di fatto “subappaltando” l’integrazione degli immigrati musulmani alle moschee, costringendo anche chi non è islamico praticante a frequentarle, in aperto contrasto con le dichiarazioni a favore della laicità dello Stato spesso ribadite dai Ministri in indirizzo;

se si ritenga opportuno finanziare le moschee al fine di porre in essere un’integrazione culturale che potrebbe essere meglio svolta da altre istituzioni, con garanzia di maggiori controlli sulla liceità delle attività effettivamente svolte dalle stesse;

quali siano i motivi della decisione di stabilire stanziamenti per le moschee, visto che per quanto riguarda quella di Monte Antenne-Roma, di proprietà saudita, lo stesso governo di Ryadh, negli ultimi anni, ha ridotto al minimo i finanziamenti.