Atto n. 1-00066

Pubblicato il 9 aprile 2002
Seduta n. 152

ANGIUS, BRUTTI MASSIMO, MACONI, FALOMI, BUDIN, DI SIENA, DE ZULUETA, MANZELLA, SALVI.

Il Senato,

            vista la drammatica spirale di terrore e di violenza che ogni giorno di più insanguina il Medio Oriente,

            esprime condanna per le azioni terroristiche contro i cittadini israeliani inermi e per gli episodi di indiscriminata repressione condotta dal governo Sharon contro la popolazione palestinese;

            sottolinea la necessità di una intransigente lotta al terrorismo antiisraeliano che superi ogni forma di reticenza ed ambiguità e al tempo stesso di una svolta nella linea politica del governo israeliano, ispirata al rispetto dei diritti del popolo palestinese e alla ricerca di un duraturo accordo per la pace e la sicurezza;

        ribadisce che:

            non vi è soluzione di pace se non applicando il principio sancito nelle Risoluzioni dell’ONU «Terra in cambio di pace»;

            «Due popoli, due Stati» è l’unica formula in grado di assicurare ad Israele il diritto alla sicurezza dei propri confini e del proprio popolo e ai palestinesi il diritto ad una patria in uno Stato indipendente;

            il governo Sharon deve restituire libertà di movimento al presidente Arafat;

            nessun accordo, nessun impegno contro il terrorismo può realizzarsi attraverso l’umiliazione o peggio la eliminazione politica – che avrebbe effetti devastanti ed irreparabili – dell’ANP e del suo leader;

        sollecita e considera essenziale il ruolo e l’iniziativa politico-diplomatica dell’Unione Europea allo scopo di:

            fermare la violenza terroristica;

            ottenere dal governo Sharon il ritiro incondizionato dell’esercito dai territori e dalle città palestinesi;

            promuovere una immediata ripresa dei negoziati che si fondi sul riconoscimento della legittimità dell’ANP e del suo presidente Arafat;

            operare per la convocazione di una nuova conferenza di pace che veda partecipi gli Stati Uniti e la Repubblica Federativa Russa, sponsor degli accordi di Washington;

            riafferma altresì che la giusta lotta al terrorismo internazionale, alle sue organizzazioni e ai suoi promotori deve proseguire senza inutili e immotivate estensioni della guerra e che la lotta al terrorismo richiede il massimo di concertazione tra organismi internazionali e Stati sul terreno della polizia internazionale;

        impegna il Governo:

            ad assumere una iniziativa immediata concertata con l’Unione europea, per una missione di pace che coinvolga i singoli Paesi ai massimi livelli istituzionali, volta a intervenire su tutti i governi dell’area mediorientale per realizzare un nuovo accordo, muovendo a tal fine dal piano saudita, che il Governo italiano ha già indicato come base per la ricerca di una soluzione pacifica e di un assetto stabile;

            a promuovere la creazione e l’invio nelle zone di guerra di una forza di interposizione, sotto l’egida dell’ONU, come garanzia di salvaguardia della popolazione palestinese e di sicurezza per i cittadini di Israele;

            a promuovere azioni di dialogo interreligioso, di cooperazione economica, di relazioni culturali con i paesi del Mediterraneo e della regione mediorientale.