Atto n. 1-00010

Pubblicato il 5 luglio 2001
Seduta n. 12

BONFIETTI, PAGLIARULO, ANGIUS, BORDON, VITALI, AMATO, MARINI, MARINO.

Il Senato,

        ricordato che:

            la sentenza-ordinanza del giudice istruttore competente sulla strage di Ustica afferma che «l’incidente al DC 9 è occorso in seguito ad una azione militare di intercettamento», e che in seguito ad essa si è aperto presso il Tribunale di Roma un processo tuttora in corso nei confronti di quattro generali dell’Aeronautica Militare accusati di alto tradimento, nel quale il Governo si è costituito parte civile;

            in occasione del ventunesimo anniversario della strage i Presidenti di Senato e Camera hanno ricevuto una delegazione guidata dai rappresentanti dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage che ha consegnato loro un documento nel quale si chiede che le nuove Camere sentano la questione di Ustica come un grande problema di dignità istituzionale;

            considerato che in seguito a tale incontro i Presidenti di Senato e Camera sono intervenuti nel corso delle sedute delle rispettive assemblee il 27 giugno scorso per ricordare l’anniversario della strage;

            considerato altresì che in quella sede il presidente Pera ha sostenuto che «....è probabile che elementi per arrivare alla verità condivisa siano ancora nella disponibilità di individui, di autorità, di amministrazioni, di Governi. Perciò esprimo l’auspicio, un fermo auspicio, che tutti costoro offrano, nelle forme proprie di ciascuno, la massima collaborazione affinchè quegli elementi utili e rilevanti che ancora non fossero stati resi disponibili lo divengano rapidamente perché sia fatto il massimo di luce»;

            considerato inoltre che il presidente Casini ha sostenuto: «....questa mattina ho ricevuto una delegazione dell’Associazione dei familiari delle vittime. Nell’appello che mi hanno consegnato chiedono che le nuove Camere, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione, sentano la questione di Ustica come un problema di dignità istituzionale. Sono d’accordo con loro: una democrazia matura non ha paura di guardare dentro sé stessa e non può accettare alcun processo di rimozione della propria storia»;

            valutato che è compito della magistratura giungere al completo accertamento dei fatti, mentre è compito del Governo e del Parlamento metterla in condizioni di acquisire tutti gli elementi e di valutare attentamente la responsabilità di quanti nel corso del tempo hanno ostacolato il raggiungimento della verità,

        impegna il Governo:

            a reiterare la richiesta a Stati Uniti, Libia, Francia e Gran Bretagna di tutte quelle informazioni che la magistratura italiana lamenta di non avere avuto in maniera soddisfacente, e a continuare la collaborazione con la NATO che ha già dato considerevoli risultati;

            a considerare con la dovuta attenzione la responsabilità di quanti, appartenenti alla Pubblica Amministrazione, civili o militari nel corso di questi anni hanno posto in essere atteggiamenti ostruzionistici od omissivi nei confronti delle indagini della magistratura.