Atto n. 3-00715 (in Commissione)

Pubblicato il 6 giugno 2007
Seduta n. 162

BENVENUTO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

il Consiglio dei ministri del 5 giugno 2007 ha approvato il decreto che, in applicazione del comma 345 dell'art. 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, individua i conti e depositi "dormienti" di natura bancaria ed assicurativa, le cui consistenze nette sono destinate a coprire per l'80 per cento le vittime dei crack finanziari (commi 343-344) e per il 20 per cento la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici (comma 420, lettera a), della legge 27 dicembre 2006, n. 296);

in particolare, il citato comma 344 della legge 266/2005 ammette specificamente al beneficio anche i risparmiatori rimasti vittime del default dei titoli obbligazionari pubblici (bond) argentini; si tratta originariamente di circa 450.000 privati italiani, per un investimento complessivo di circa 12 miliardi di euro,

dei quali solo una parte ha aderito all'offerta pubblica di scambio del gennaio 2005, pur con un effetto di perdita in linea capitale di quasi il 70 per cento. Tale facoltà è stata opportunamente richiamata nel comunicato stampa del citato Consiglio dei ministri del 5 giugno 2007;

nel frattempo, dopo il sostanziale e progressivo inaridimento degli storici rapporti italo-argentini nell'intero arco della XIV Legislatura, il nuovo Governo si è fin dall'inizio adoperato per rilanciare il processo di amicizia e di comprensione fra Italia e Repubblica Argentina, fermo restando la sussistenza del problema dei "bondisti" italiano che, peraltro, vede pesantemente coinvolto, oltre ovviamente agli emittenti, il sistema italiano di collocamento degli strumenti finanziari fra il pubblico;

il rinnovato clima fra i due Paesi è comprovato dal tenore della nota inviata dal Ministero degli affari esteri alla Camera dei deputati il 18 aprile 2007, relativa ad un ordine del giorno accettato del Governo alla fine del 2006 in riferimento all'accordo di riconciliazione del debito in seno al Club di Parigi;

considerato che quanto sopra autorizza la speranza di una beneaugurata progressiva rinormalizzazione delle relazioni finanziarie fra l'Argentina ed i paesi creditori, in prima linea l'Italia, si chiede di conoscere quali nuove prospettive si aprono in questo quadro per i sottoscrittori italiani dei bond pubblici argentini andati in default.