Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00699

Atto n. 3-00699

Pubblicato il 5 giugno 2007
Seduta n. 160

RUSSO SPENA , BONADONNA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

la normativa nazionale sulla tassazione dei dividendi azionari prevede la formazione di un credito di imposta per le società residenti in Italia da usufruire attraverso un'istanza di rimborso da presentare al centro operativo dell'Agenzia delle entrate con sede a Pescara;

nel periodo dal 1999 al 2003, ante la riforma della predetta normativa sul credito d'imposta, erano in vigore alcune convenzioni internazionali che, per evitare il regime della "doppia imposizione", hanno previsto tale agevolazione fiscale anche alle società residenti nello Stato contraente;

da notizie di stampa ("Banche d'Affari e di Truffe", in "L'Espresso" 1° giugno 2007) si apprende di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara - competente come sede del centro operativo dell'Agenzia delle entrate - condotta dal Procuratore dott. Tifoggi e dai sostituti Di Florio e Belelli che coinvolge le filiali europee, con sede a Londra, di alcune tra le più importanti investment bank statunitensi: Lehman Brothers International, Goldman Sachs International e Jp Morgan Securities Limited, indagate per truffa ai danni dello Stato italiano in quanto avrebbero illecitamente usufruito della normativa del credito di imposta per tutti gli anni novanta e in misura massiccia dal 1998 al 2002;

nello specifico i predetti istituti avrebbero usufruito del credito in quanto figuravano in modo fittizio come possessori di azioni di società italiane (ad esempio con azioni Eni) e godendo perciò della convenzione internazionale contro la "doppia imposizione". In realtà i dividendi utilizzati per la presentazione della domanda di rimborso provenivano da azioni che le predette banche possedevano solo temporaneamente, facendosele girare sui propri conti da altri conti correnti intestati a fondi di investimento stranieri non idonei a usufruire della normativa sul credito d'imposta. Un esempio di tale meccanismo è il caso de fondo Franklin Mutual Series di Short Hills, NJ USA, intestatario del conto Deutsche Bank di Londra, da cui sono transitati nella primavera del 2001 oltre 3 milioni di azioni Eni sui conti della Lehman Brothers di Londra soltanto per il tempo sufficiente per fare maturare a Lehman il relativo credito d'imposta ritornando poi sul conto di origine;

la truffa ai danni dello Stato ammonterebbe a circa 600 milioni di Euro in rimborsi da usufruire; rimborsi cui le tre banche di investimento avrebbero già rinunciato e operato una transazione di 52 milioni di euro relativa ai rimborsi già effettivamente usufruiti;

negli anni in cui sarebbe avvenuta la truffa ai danni dello Stato, Vice Presidente e managing director (amministratore delegato) di Goldman Sachs International di Londra, una delle banche accusate dalla magistratura di Pescara era Mario Draghi, attuale Governatore della Banca d'Italia,

si chiede di sapere:

nel rispetto della riservatezza della inchiesta penale tuttora in corso, quali notizie abbia il Ministro in indirizzo relativamente alla presunta truffa, al coinvolgimento dell'attuale governatore Draghi e se corrisponda al vero la notizia dell'accordo transattivo delle predette società estere;

quali siano gli attuali dispositivi normativi e di vigilanza per impedire che truffe finanziarie come questa vengano commesse in futuro ai danni dello Stato italiano;

se attualmente, o recentemente, alcuno degli istituti coinvolti sia stato o sia utilizzato dal Governo italiano per servizi finanziari quali la collocazione del debito pubblico sul mercato internazionale e se, in caso affermativo, il Governo non ritenga di recedere da tale contratto con istituti che abbiano attuato un simile comportamento nei confronti dello Stato.