Pubblicato il 31 maggio 2007
Seduta n. 159
COSSIGA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. -
Si chiede di sapere se, preso atto che in occasione dell’arrivo e della permanenza in Roma del Presidente degli Stati Uniti d’America, potenza formalmente ancora nostra alleata politica e militare plurilaterale e anche bilaterale, si terranno a Roma manifestazioni contro il Presidente americano e contro gli Stati Uniti, cui parteciperanno partiti politici che fanno parte della maggioranza che sostiene il Governo e movimenti popolari, laici e cattolici, antiamericani che hanno sostenuto nelle elezioni l’Unione ed oggi affiancano il Governo nella vita civile, sociale e politica, e considerato anche che altissime personalità istituzionali hanno avuto espressioni sprezzanti nei confronti del presidente George W. Bush, al fine di evitare incresciosi incidenti o anche solo imbarazzanti situazioni, nonché tensioni all’interno della maggioranza dannose ad essa ma anche al Paese, il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro degli affari esteri non intendano disdire qualunque incontro bilaterale con il Presidente degli Stati Uniti, atteso che questa decisione non ostacolerebbe l’arrivo e la permanenza a Roma del Presidente americano di cui è programmato un incontro con Papa Benedetto XVI, secondo quanto previsto dall’articolo 12 del Trattato del Laterano tra l’Italia e la Santa Sede sul libero transito nel territorio italiano dei rappresentanti degli Stati esteri, tra i quali è compreso, quale Capo di Stato, anche il Presidente degli Stati Uniti, che si recano in Vaticano. Compresa nel “transito” deve intendersi anche la permanenza a lui necessaria e funzionale, considerato che il Presidente degli Stati Uniti non sarà ospite dell’Italia, ma soggiornerà e pernotterà in edificio giuridicamente connesso alla sede dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Roma e, perciò, sottratta alla giurisdizione dello Stato italiano. Tale edificio, per le circa trentasei ore di permanenza a Roma, potrebbe con semplice nota verbale essere considerato temporaneamente connesso all’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede, e perciò godente delle stesse immunità.