Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02004

Atto n. 4-02004

Pubblicato il 29 maggio 2007
Seduta n. 156

CARRARA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

l'articolo 47, comma 2, della legge 20 maggio 1985, n. 22, dispone che, a decorrere dall'anno finanziario 1990, una quota pari all'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, liquidata dagli uffici sulla base delle dichiarazioni annuali, è destinata, in parte, a scopi di interesse sociale e di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica;

in attuazione di tali norme, è stato emanato, con decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, il regolamento recante criteri e procedure per l'utilizzazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione dei beni culturali;

la ripartizione tra le istituzioni beneficiarie avviene in proporzione alle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi e, in caso di scelte non espresse dai contribuenti, la destinazione si stabilisce proporzionalmente alle scelte espresse e secondo gli accordi sottoscritti con le Confessioni religiose;

il meccanismo è apparentemente semplice: il contribuente effettua la scelta mettendo la propria firma sul modello in corrispondenza dell'istituzione prescelta; tuttavia la percentuale dei contribuenti che esprime esplicitamente la scelta è notevolmente basso;

l'otto per mille di coloro che non hanno espresso nessuna scelta non resta allo Stato ma, attraverso un meccanismo di redistribuzione, viene assegnato ai soggetti concordatari secondo le percentuali risultanti dall'esercizio dell'opzione esplicita,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, al fine di consentire ai contribuenti scelte più consapevoli circa la destinazione della quota dell'otto per mille, non ritenga opportuno e necessario promuovere campagne di informazione sul funzionamento dell'istituto, oltre a prevedere strumenti che pubblicizzino le scelte effettuate dallo Stato in merito alle somme di sua spettanza, anche in ossequio al principio di trasparenza cui deve uniformarsi nell'esercizio della propria attività.