Pubblicato il 15 maggio 2007
Seduta n. 152
COSSIGA - Ai Ministri degli affari esteri e della difesa. -
Si chiede di sapere: se dopo l’effettuazione, in zone di nostra giurisdizione e senza il nostro previo consenso, da parte di unità combattenti della NATO, di operazioni militari di guerra contro i talebani, Movimento di resistenza afghana contro l’invasione occidentale e il Governo fantoccio di Karzai, movimento nei cui confronti l’Italia ha sempre adottato un atteggiamento di benevola neutralità, tanto da avere condannato insieme al Governo tedesco gli attacchi indiscriminati che hanno portato all’assassinio del mullah Dadullah, il generoso liberatore del giornalista italiano Mastrogiacomo; se dopo il ferimento di due soldati italiani in pacifico giro di ricognizione per vigilare sullo stato di crescita delle piantine da essi a suo tempo messe in opera e sulla distribuzione delle scatolette di gallette e di tonno e carne congelata, giusta la missione loro affidata dal Ministero della difesa e se dopo la possibilità tragica che riprendano nel Kosovo le ostilità tra l’etnia albanese e quella minoritaria serba e lo stesso Governo di Belgrado, nostro alleato ed amico; considerato che questo Governo di pace non è in grado di supportare alcuna azione militare poiché la sua maggioranza è nettamente pacifista, anti-NATO e antiamericana e contro l’uso dello strumento militare anche contro il terrorismo, se il Governo della Repubblica non intenda, anche a protezione dei nostri cittadini soldati confusi sul fine e sugli scopi della loro missione e non dotati dei necessari armamenti, ordinare immediatamente il rientro in patria delle nostre unità non militari ma di militari dall’Afghanistan e le nostre unità non solo di militari ma anche militari dal Kosovo, ordinando loro fin d’ora di non partecipare a nessuna operazione militare e di non ricorrere mai all’uso delle armi neanche per autodifesa, salvo che siano fallite le trattative con gli aggressori ed essi non abbiano accettato l’offerta di resa.