Atto n. 3-00623

Pubblicato il 3 maggio 2007
Seduta n. 146

VILLONE - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

nella seduta antimeridiana del 18 aprile 2007, nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 23 del 2007 sul ripiano del disavanzo sanitario pregresso di alcune Regioni, il Ministro ha dichiarato che l'intervento dello Stato si coniugava con una "cessione di sovranità" da parte delle Regioni interessate;

la posizione espressa dal Ministro intendeva contrastare l'argomento per cui non si poteva fare alcun affidamento ai fini del risanamento su chi aveva in passato determinato sprechi e disavanzi;

certamente si deve riconoscere allo Stato il potere di intervenire, anche ai fini del coordinamento della finanza pubblica ai sensi dell'art. 117 della Costituzione, per limitare gli sprechi e orientare la spesa pubblica secondo criteri di efficienza e di efficacia;

peraltro, la questione assume un rilievo non soltanto quantitativo, ma anche - e forse soprattutto - qualitativo;

in specie nella Regione Campania il sistema sanitario versa in condizioni assolutamente negative;

a quanto risulta, ad esempio, la speranza di vita alla nascita è in Campania la più bassa in Italia, per i maschi come per le femmine; la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore è parimenti la più bassa; la mortalità in varie tipologie di malattia è fra le più alte; i parti cesarei raggiungono l'elevatissima percentuale di circa il 60%; la spesa farmaceutica è più alta della media italiana; ugualmente i costi del personale sono più alti della media, mentre il numero di infermieri e medici per mille abitanti è inferiore; il numero delle strutture private accreditate è dieci volte circa quello della Lombardia;

un intervento di mera compressione quantitativa della spesa, pur necessario, può solo aggravare l'inadeguatezza della risposta in termini di qualità del servizio reso;

può diventare difficile persino assolvere alla funzione di garantire gli standard essenziali per tutti i cittadini,

si chiede di sapere:

se trovino conferma i dati che dimostrano, per i profili sopra richiamati ed ogni altro profilo rilevante, che, per qualità del servizio sanitario, la Campania si colloca agli ultimi posti tra le regioni italiane;

a quali ragioni il Ministro in indirizzo ritenga che ciò sia dovuto;

se, in particolare, il Ministro ritenga che tale negativo risultato possa derivare dagli impropri legami esistenti tra sanità e politica, portati all'attenzione dell'opinione pubblica in molteplici occasioni;

se il Ministro ritenga che in siffatta situazione possa bastare un intervento diretto alla compressione puramente quantitativa della spesa;

in caso contrario, come si ritenga possibile intervenire per garantire ai cittadini campani una qualità del servizio sanitario almeno comparabile con i livelli acquisiti in altre regioni.