Atto n. 4-01798

Pubblicato il 19 aprile 2007
Seduta n. 144

Titolo: Su un presunto accordo segreto con le organizzazioni sindacali del pubblico impiego in tema di incrementi delle retribuzioni

QUAGLIARIELLO , SACCONI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'economia e delle finanze e per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. -

Premesso che:

l’accordo di luglio 1993 detta le regole, anche per il pubblico impiego, che dovrebbero governare le relazioni industriali: alla contrattazione nazionale spetta unicamente il riconoscimento dell’inflazione programmata con recupero dello scarto inflativo del biennio precedente al netto del peggioramento delle ragioni di scambio (ovvero l’inflazione importata), tasso che per il biennio 2006-2007 è pari al 3,7%;

la legge finanziaria per il 2007 ha stanziato risorse complessive pari a 3,73 miliardi di euro per i dipendenti dello Stato – corrispondenti a 6,78 miliardi se riferiti a tutto il settore pubblico. Tali risorse sono sufficienti per erogare aumenti pari al 4,46%;

con l’accordo del venerdi di Pasqua, il Governo si impegna a prevedere nella prossima finanziaria lo stanziamento delle risorse corrispondenti (pari a 2 miliardi per i soli statali, 3,7 per tutti i pubblici dipendenti) le quali saranno erogate ai dipendenti come arretrati del 2007;

la prossima finanziaria dovrà comunque indicare anche le risorse destinate al rinnovo dei contratti relativi al biennio 2008 – 2009;

sul quotidiano "Italia Oggi" del 17 aprile 2007 è stato pubblicato un documento riservato firmato dal Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, dal sottosegretario di Stato Sartor e dalle organizzazioni sindacali, nel quale il Governo si impegna a riconoscere ai dipendenti dei ministeri in sede di rinnovo dei contratti 2006-2007 un aumento non inferiore a 101 euro medi mensili. Naturalmente gli aumenti medi degli altri comparti saranno corrispondenti;

considerato che:

un aumento medio di 101 euro mensili per i “ministeriali” corrisponde all’incirca ad un aumento medio del 5%.

il passaggio da un valore percentuale (4,46%) ad un valore assoluto medio (101 euro) di aumento pone evidenti problemi di indeterminatezza, ma sicuramente il riferimento ai 101 euro non è compatibile con un valore percentuale del 4,46, alla luce del quale non sarebbe comunque possibile riconoscere ai “ministeriali” aumenti medi superiori a 90/95 euro;

l’accordo riservato, secondo quanto si apprende dagli organi di stampa, prevederebbe che comunque le risorse complessivamente erogate non saranno superiori a quelle complessivamente stanziate dalla finanziaria e motiva il riconoscimento di aumenti medi non inferiori a 101 euro sulla base delle disponibilità derivanti dalla riduzione del personale in servizio, che consentirebbe a parità di risorse di riconoscere aumenti medi superiori a quelli precedentemente indicati;

appare dubbio che nel 2006 si sia registrato un calo del numero dei dipendenti tale da consentire una revisione così significativa della percentuale di aumento,

si chiede di sapere:

quale sia stata la variazione, in termini numerici e percentuali, del personale in servizio presso le pubbliche amministrazioni;

se si ritenga, ammesso che le risorse stanziate lo consentano sul piano finanziario, di modificare sostanzialmente le scelte politiche che a suo tempo il Governo e il Parlamento hanno compiuto in sede di manovra di bilancio;

in quale modo l’aumento possa giustificarsi in termini di risorse destinate a premiare gli incrementi di produttività, visto che i rapporti ad oggi disponibili attestano che, negli ultimi 5 anni, nel settore pubblico si è verificato un incremento delle retribuzioni di fatto che, incorporando gli effetti della contrattazione integrativa, risulta quasi doppio rispetto a quello del settore privato (29% contro 15,1%);

quale sia il giudizio del Governo sulla scelta di sottoscrivere un documento riservato subito dopo il raggiungimento di un’intesa ufficialmente comunicata alla pubblica opinione, modificando così in modo sostanziale i contenuti di quest'ultima.