Pubblicato il 6 febbraio 2007
Seduta n. 101
COSSIGA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e della difesa. -
Per sapere:
se - di fronte all’aggravarsi della situazione nella parte della Serbia, chiamata Kosovo, a motivo del netto rifiuto da parte del Governo di Belgrado alla proposta delle Nazioni Unite, che governa provvisoriamente quel territorio, nel quale si è insediato arbitrariamente un “quasi governo” autonomo, in ordine al futuro di quella provincia serba che aspira e pretende l’indipendenza dalla Repubblica di Serbia, e di fronte al pericolo che il contrasto politico degeneri in conflitto armato - il Governo non intenda opportuno e necessario disporre l’immediato ritiro delle unità militari italiane da quel teatro politico-militare, lì inviate dopo il successo dell’intervento militare unilaterale contro la allora Repubblica di Jugoslavia, al quale partecipò massicciamente il nostro Paese con unità di terra, di mare e dell’aria, compresi aerei dell’aviazione di marina, che anche parteciparono con grande efficacia ai bombardamenti repressivi o dissuasivi contro le unità militari jugoslave nella provincia serba del Kosovo e contro la stessa città capitale di Belgrado, ad evitare che esse si trovino coinvolte in un conflitto interno alla Repubblica di Serbia;
inoltre, se intanto non intenda opportuno e necessario, nelle more dei tempi tecnici necessari per il ritiro, ordinare alle unità militari italiane di astenersi da qualunque intervento, anche nel caso di conflitti tra la popolazione di etnia serba e quella di etnia albanese, così come, in occasione degli attacchi da parte albanese alla comunità di etnia serba del 2004, il Governo tedesco ordinò alle sue unità militari inquadrate nella Brigata mista italo-germanica, sottraendoli in questo caso al comando italiano.