Pubblicato il 1 febbraio 2007
Seduta n. 100
POLLEDRI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
la Polizia locale svolge le funzioni definite nella legge nazionale 7 marzo 1986 n. 65 “Legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale” nonché, per quanto attiene alla Regione Emilia Romagna, dalla legge regionale 4 dicembre 2003, n. 24, "Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza";
queste due leggi stabiliscono, in generale, che il compito degli operanti locali è quello di vigilare sull’osservanza delle leggi statali e regionali, dei regolamenti e delle ordinanze e di prevenire e reprimere le infrazioni a tali norme;
a questo scopo la Polizia locale svolge una serie di attività che possono essere raggruppate in quattro aree: funzioni di polizia amministrativa; funzioni di polizia giudiziaria; funzioni di polizia stradale; funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza; funzioni di sicurezza urbana e territoriale;
considerato che, per quanto risulta all'interrogante:
da quanto si apprende direttamente dagli operanti e dalla cittadinanza del Comune di Piacenza, l’Amministrazione locale di centro-sinistra, negli ultimi anni ha progressivamente assunto decisioni che hanno portato a sminuire il ruolo e la professionalità dei membri delle Forze dell’ordine locale;
in particolare, non sono mai state accolte iniziative e progetti elaborati direttamente dagli operanti (ad esempio l’istituzione di un gabinetto di polizia scientifica) volti a migliorare la qualità del servizio, offrendo una più elevata sicurezza per i cittadini;
per quanto consta, la Giunta piacentina ha poi ignorato la possibilità di utilizzare gratuitamente una sala operativa, che veniva messa a disposizione da parte di altri enti, preferendo la soluzione, ancora in itinere, di un appalto per una sala operativa (per una cifra stimata di circa un milione di euro), denaro che inciderà sulle casse comunali e quindi sui cittadini;
si tratterebbe, poi, di una sala operativa che secondo una prima stima riceverebbe una media di 2800 chiamate a settimana, di cui l’80% chiamate “non operative” ma che impegnano risorse umane che meglio potrebbero essere utilizzate sul territorio ma che il Comune, pur di non prendere un centralino ad hoc, si ostina a mantenere “legate ad una scrivania”;
a quanto sopra illustrato si aggiungono decisioni incomprensibili dell’Amministrazione circa il corretto utilizzo delle risorse umane: risultano mancati pagamenti di straordinari; vi è un contesto di carenza (voluta da parte della Giunta) di mezzi e strumenti per un idoneo servizio alla cittadinanza che tutelerebbero l’incolumità degli stessi operanti (ad esempio spray irritanti);
in particolare le Forze di polizia locale vengono impiegate anche per mansioni di apertura/chiusura e controllo dei servizi igienici locali, in luogo di un miglior utilizzo per la sicurezza urbana;
il clima che si è creato fra il sindaco Reggi, la sua Amministrazione, il Comandante dei vigili, fortemente influenzato nelle sue decisioni dall’Amministrazione locale, e gli operanti non è sereno, anzi vengono ignorate sistematicamente le richieste e le proposte dei membri della Polizia locale;
il Corpo della Polizia locale di Piacenza è particolarmente formato e preparato, ma ad oggi sottostimato e sminuito nelle sue funzioni da parte dell’Amministrazione cittadina,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti sopra descritti;
se non ritenga di dover assumere, nell’ambito delle proprie competenze, iniziative tese ad accertare e verificare i fatti illustrati;
se non intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, ogni atto utile per sollecitare l’Amministrazione cittadina ad adottare misura idonee a migliorare la qualità del lavoro svolto dalla Polizia locale, nell’ottica di una maggiore sicurezza per i cittadini, nonché a valorizzare i compiti attribuiti alla Polizia municipale e le loro competenze disciplinate dall’ordinamento vigente.