Atto n. 4-01235

Pubblicato il 31 gennaio 2007
Seduta n. 98

GAGGIO GIULIANI , ALBONETTI , BOCCIA Maria Luisa , BRISCA MENAPACE , CAPRILI , DI LELLO FINUOLI , GIANNINI , GRASSI , TURIGLIATTO , VANO , MARTONE , ROSSA , PISA , COLOMBO Furio , NARDINI , RANIERI - Al Ministro dell'interno. -

Risultando agli interroganti che:

il Tribunale di Genova ha respinto l'istanza delle difese che chiedevano l'annullamento di alcune parti del procedimento riguardante i 29 tra dirigenti, funzionari e agenti di pubblica sicurezza, accusati di reati come lesioni, falso, e calunnia e per l'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 del luglio 2001;

nel corso dell'udienza del 17 gennaio 2007 si era dovuta registrare la mancanza di due corpi del reato, cioè due bottiglie molotov rinvenute all'interno della stessa Diaz, secondo quanto dichiarato da alcuni degli imputati, e che invece la Procura della repubblica sosteneva fossero state trasportate da uno degli imputati (che ha confessato in aula) per giustificare l'intervento della Pubblica sicurezza;

a quanto consta, il presidente Barone ha stigmatizzato duramente il comportamento della Questura: dapprima sottolineando come sia impossibile perdere o distruggere corpi di reato di tale rilevanza se non per dolo o negligenza e non ha escluso di prendere provvedimenti diretti contro chi le aveva in custodia. A quanto consta, il pubblico ministero Zucca ha chiesto di aprire un procedimento contro gli eventuali responsabili e ha sottolineato come nel periodo in cui, secondo la risposta del questore, sarebbero state distrutte le due molotov, presso la questura di Genova lavorasse ancora uno degli imputati: il vice della Digos, Spartaco Mortola;

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno appurare se da parte del Capo della Polizia sia stata avviata un'inchiesta interna per accertare in quali circostanze sono state distrutte le molotov, visto che il pubblico ministero Zucca avrebbe ipotizzato addirittura un coinvolgimento da parte degli stessi imputati;

se siano stati compiuti gli accertamenti di competenza sulla mancata collaborazione con i magistrati, sempre per l'inchiesta Diaz, in particolare: tramite l'invio di elenchi incompleti degli agenti impegnati nella perquisizione e di foto così vecchie da essere inutilizzabili per i riconoscimenti; il mancato riconoscimento di un agente con la coda di cavallo ripreso in un filmato mentre compie atti violenti; la mancata individuazione della quindicesima firma che compare nel verbale d'arresto.