Pubblicato il 16 novembre 2006
Seduta n. 75
POLLEDRI , GALLI , DAVICO - Al Ministro dell'interno. -
Risulta agli interroganti che:
il Ministero dell’interno, Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ha avviato un ampio progetto di riassetto organizzativo mediante l’applicazione del decreto legislativo 217/2005. Tale atto legislativo prevede, tra l’altro, una serie di concorsi interni straordinari tra i quali anche quello per l’accesso all’istituito ruolo degli Ispettori antincendio, originando così anche una mobilità del personale precedentemente appartenente al soppresso ruolo degli Assistenti tecnici antincendio che da anni aspirano al trasferimento presso la sede di residenza;
a tal proposito il Dipartimento ha disposto con propria circolare del 27 luglio 2006, prot. n. 5216, un elenco di personale sopra indicato in mobilità. Detto personale è stato suddiviso in due elenchi: un elenco “A” trasferito nella sede richiesta con decorrenza 30 ottobre 2006 e un elenco “B” che, pur acquisendo il diritto al trasferimento nella sede prescelta, verrà trasferito in relazione alle prossime immissioni nella qualifica;
non risultano chiari i criteri in base ai quali sono stati stilati gli elenchi sopra richiamati e in particolare non si comprende se il personale di cui all’elenco “B” sarà trasferito dopo le prossime immissioni nella qualifica, ma a condizione che avvenga la presa in servizio presso il Comando dell’unità in sostituzione;
l’inedita procedura di mobilità ultimamente adottata con i nuovi 300 ispettori transitati in ruolo in occasione del primo dei citati concorsi straordinari, ha originato una massiccia assegnazione di neo Ispettori alle sedi del Sud, a scapito di una cronica carenza di organico esistente nelle sedi del Nord Italia,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga che la formulazione di questi due elenchi generi un’ingiustificata discriminazione del personale in attesa di trasferimento, inserito nel secondo elenco, visto e considerato il tempo trascorso presso sedi diverse da quella di residenza, e il conseguente aggravio del danno economico derivante dalla trasferta rispetto alla propria residenza;
quali siano i dati relativi alle attuali dotazioni organiche dei comandi del Nord, rispetto a quanto previsto dalle piante organiche e se tali dati non evidenzino un eccesso di personale nelle sedi del Sud a discapito di un’eccessiva sofferenza di quelli del Nord. Un esempio lampante è l’attuale assegnazione di funzionari tecnici presso il Comando di Napoli che risulta essere a regime, a discapito, per esempio, di quello di Milano che risulta ad oggi pari a circa il 50% di quello previsto, nonostante l’elevato carico di lavoro, con particolare riferimento alle attività soggette ai controlli di Prevenzione incendi, notevolmente superiore a quello del Comando del Sud;
se il Ministro in indirizzo non ritenga che la migliore soluzione per un’equilibrata distribuzione delle risorse umane sul territorio e per sanare una ormai cronica carenza dei Comandi dei Vigili del fuoco del Nord d’Italia non sia quella di avviare una progressiva regionalizzazione delle assunzioni del personale dei Vigili del fuoco, che consenta così di corrispondere alle esigenze dei Comandi, legate, tra l’altro, alle diverse realtà territoriali; a tal proposito risulta agli interroganti che analogo procedimento sia già stato parzialmente utilizzato per personale da assegnare ad alcune isole del Sud Italia.