Atto n. 3-00229 (in Commissione)

Pubblicato il 7 novembre 2006
Seduta n. 65

VILLONE - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

il Ministro dell’interno ha firmato con le istituzioni napoletane un patto per la sicurezza;

in tale patto sono delineati i primi interventi tesi a fronteggiare l'emergenza oggi vissuta dalla città di Napoli con una risposta più efficace dello Stato;

nei contatti con la stampa a margine dell'evento il Ministro ha dichiarato che la camorra “non avrà più santuari” ("Corriere della Sera", 4 novembre 2006, pag. 1 e pag. 12);

tale affermazione presuppone che ve ne siano stati in passato;

il concetto stesso di "santuario" presuppone aree o condizioni di sostanziale impunità per l’organizzazione criminale;

siffatte situazioni e condizioni possono venire in essere solo con la prevalenza sul campo dell’organizzazione criminale, o con la consapevole tolleranza o colpevole negligenza da parte di chi avrebbe dovuto vigilare;

oltre agli eclatanti fatti di sangue, ci sono stati episodi che hanno destato sconcerto nella pubblica opinione, come i casi molteplici in cui le forze dell’ordine sono state attaccate ed ostacolate mentre procedevano nell’esercizio delle loro funzioni, o l’esistenza di luoghi in cui sofisticati sistemi di sorveglianza sono stati attivati per prevenirne l’intervento;

a quanto consta all'interrogante, è anche accaduto che sia stata organizzata in pieno centro antico, in piazzetta Olivella, con il supporto di uomini e mezzi del Comune di Napoli, una festa di ispirazione camorristica per centinaia di persone ("la Repubblica Napoli", 25 settembre 2006, pag. 2, e 26 settembre 2006, pag. 8);

a quanto risulta, quella festa fu organizzata ed ebbe luogo nella totale inconsapevolezza sia del Comune che del vicinissimo Commissariato di Polizia, e se ne parlò esclusivamente perché in occasione della stessa ebbe luogo l'accoltellamento di un giovane;

da episodi come quelli richiamati può anche dedursi l'esistenza di una rete di negligenze, tolleranze, complicità a molteplici livelli;

si mostra perciò indispensabile conoscere da quali elementi il Ministro tragga la valutazione espressa nel termine "santuari", e che cosa intenda con tale riferimento;

tale comprensione è essenziale anche per valutare l'efficacia delle iniziative messe in campo per cancellare le aree di sostanziale impunità laddove ve ne siano state o ve ne fossero,

si chiede di sapere:

che cosa il Ministro in indirizzo intendesse con il riferimento ai “santuari”;

a quali episodi si riferisse in modo particolare;

se tale richiamo venisse dalla conoscenza di fatti specifici in ordine ai quali ci siano state colpevoli tolleranze o negligenze, tali da favorire l’impunità delle organizzazioni criminali;

in tal caso, quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere in proposito;

quali specifiche iniziative intenda assumere per stroncare i santuari anzidetti, e impedire per il futuro che vengano in essere;

se le iniziative messe in campo con il patto sicurezza siano da intendere come di per sé idonee e sufficienti a tal fine.