Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00195
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Atto n. 3-00195
Pubblicato il 19 ottobre 2006
Seduta n. 59
BUTTI - Al Ministro del commercio internazionale. -
Premesso che:
la qualità dei prodotti serici made in Italy, in particolare quelli lariani, non ha rivali al mondo;
un recente studio dell’Unione industriali e del cosiddetto “Tessile di Como” sulla composizione dei capi di seta lavorati in India, Cina, e altri Paesi extraeuropei e destinati al consumatore finale ha svelato dati sconcertanti: sono stati campionati 82 capi (cravatte, foulard, sciarpe, scialli, intimo) di cui il 39% privo di etichetta di origine; il 23,2% etichettato made in China; il 23,2% made in India ed infine il 14,6% di altre origini;
il confronto tra i dati ottenuti dalle analisi rispetto ai requisiti imposti dalla legge ha riservato spiacevoli sorprese; il 52,1% dei campioni non è risultato conforme alla legge, più precisamente il 15,8% è risultato cancerogeno e il 25,6% non conforme alla normativa sulle etichettature;
nel 2004 un analogo studio rilevò che il 45,7% del campione non era conforme alla legge. Oggi il dato è quindi in aumento;
il problema è serio per la salute e per l’economia nazionale e non si risolve limitando le importazioni, ma applicando la politica della rintracciabilità che da sei anni tutti richiedono all’Unione europea;
per i prodotti alimentari l’etichetta che illustra provenienza e composizione è stata introdotta, per i prodotti tessili non ancora,
si chiede di sapere:
quali provvedimenti si intendano assumere per fronteggiare il fenomeno citato, pericoloso per la salute e devastante per l’economia;
quali siano i provvedimenti e le condotte che il Ministro in indirizzo vorrà assumere in sede europea.