Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00157

Atto n. 3-00157

Pubblicato il 3 ottobre 2006
Seduta n. 44

COLOMBO - Ai Ministri dell'interno e degli affari esteri. -

Premesso che:

sono note a tutti le drammatiche vicende che hanno caratterizzato il trasporto segreto e immediato della bambina (nota attraverso i media con il nome di Maria e indicata dalle autorità del suo Paese con il nome di Victoria) fuori dall’Italia per essere riconsegnata ad un'istituzione (orfanotrofio) della Bielorussia;

la bambina era stata ospite di una famiglia italiana che ha raccolto da lei il racconto circo stanziato di violenze e sevizie subite nell’istituzione bielorussa che avrebbe dovuto tutelarla;

la bambina, dopo essere stata ritrovata dalle autorità italiane, è stata immediatamente riconsegnata alla parte (istituzioni bielorusse) di cui la bambina si è dichiarata vittima;

nessuna persona autorevole, competente, in grado di testimoniare in modo credibile la sequenza dei fatti, è stata messa in condizione di dissipare il segreto e di rendere conto su fatti su cui si è costantemente mentito all’opinione italiana da parte dell’ambasciatore di Bielorussia,

l’interrogante chiede di sapere:

chi abbia deciso l’immediata consegna della piccola Maria/Victoria nelle mani delle persone e istituzioni da cui la bambina avrebbe subito violenza;

per quale motivo il Governo italiano si sia immediatamente piegato alle dichiarazioni, a giudizio dell’interrogante, improprie e ricattatorie dell’ambasciatore di Bielorussia (minaccia di sospendere le adozioni e addirittura il programma italiano di aiuto ai bambini di Cernobyl);

perché il trasporto della bambina sia avvenuto di notte e in segreto come per sottrarla a un pericolo quando invece la piccola Maria/Victoria aveva detto di essere stata vittima di violenze e abusi nel luogo e nell'istituzione cui è stata riconsegnata dalle autorità italiane;

per quale motivo sia stata violata la “Carta dei diritti del fanciullo” dell’ONU che chiede di ascoltare ciò che hanno da dire o da denunciare i bambini e di “prendere in considerazione” le loro dichiarazioni.