Pubblicato il 13 luglio 2006
Seduta n. 18
CURSI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
ai pazienti che, a causa di esiti di gravi malattie (ictus cerebrale, sclerosi laterale amiotrofica, alzhaimer, tumori, eccetera), perdono temporaneamente o definitivamente la capacità di alimentarsi naturalmente viene praticata la nutrizione artificiale che comporta assistenza specialistica con ospedalizzazione;
nel 2002 la Regione Lazio ha istituito una rete di servizi ospedalieri e territoriali che assicurano la nutrizione artificiale al domicilio del paziente con tutta l’assistenza specialistica occorrente;
nell’ambito ditale rete di servizi, la Unità operativa di nutrizione chimica dell’ospedale S. Eugenio di Roma (ASL Roma C) è uno dei più qualificati punti di riferimento nella Regione Lazio che ha in pratica resi disponibili 51 posti letto per le altre attività dell’ospedale;
da informazioni assunte dalla stampa, la ASL Roma C non è più in grado di assicurare il personale specialistico per il proseguimento del servizio;
di conseguenza, l’interruzione del trattamento costringe inevitabilmente i pazienti ad un nuovo ricovero in ospedale,
l’interrogante chiede di sapere:
se la notizia corrisponda al vero;
in caso affermativo, quali iniziative si intendano adottare per assicurare la continuità del servizio che, oltre ad essere utile all’ospedale in termini di efficienza ed economicità, è oltremodo utile ai pazienti in termini di miglioramento della qualità della vita.