Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00033
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Atto n. 3-00033
Pubblicato il 27 giugno 2006
Seduta n. 9
MARTONE , RUSSO SPENA - Ai Ministri dell'interno e della solidarietà sociale. -
Premesso che:
come avviene da diversi anni, alla fine di aprile 2006 numerosi lavoratori stagionali immigrati sono giunti in località Cassibile, a pochi chilometri da Siracusa per partecipare alla raccolta delle patate e di altri ortaggi che si svolge nelle campagne della Sicilia sud-orientale;
in mancanza di alloggi e di qualsiasi idonea struttura di accoglienza messa a disposizione dai loro datori di lavoro, gli immigrati si sono stabiliti in un terreno agricolo sito nelle vicinanze della vecchia caserma di Cassibile, dove hanno installato numerose tende, per lo più di fortuna, costruite con teloni di plastica, cartone, paglia e altro materiale di scarto e hanno vissuto per giorni sprovvisti di servizi igienici, acqua, gas e elettricità;
per affrontare le gravi condizioni di degrado venutesi a creare nell’accampamento già agli inizi di maggio, sono intervenuti i volontari di Medici senza frontiere (MSF), i quali hanno fornito assistenza medica e igienico-sanitaria, hanno ripulito il terreno dai rifiuti e vi hanno installato latrine e docce da campo;
gli operatori di altre associazioni umanitarie e di tutela degli immigrati di Siracusa sono intervenuti per offrire sostegno e conforto agli immigrati;
attualmente i lavoratori immigrati stagionali che risiedono a Cassibile sono circa 350, tutti maschi, in prevalenza nord-africani (ma vi sono anche numerose persone provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana come sudanesi, liberiani, nigeriani, eritrei), in parte sprovvisti di titolo di soggiorno;
80 immigrati, da qualche giorno, hanno trovato sistemazione in un casolare sito sempre a Cassibile, la cui gestione è stata affidata dalla Prefettura all’associazione Alma Mater;
gli immigrati vengono impiegati nelle aziende agricole del siracusano per la raccolta delle patate e da informazioni assunte risulta che lavorino mediamente 4 giorni la settimana per 10 ore al giorno, con un compenso che varia dai 20 ai 40 euro e che il loro reclutamento avvenga ogni mattina intorno alle h. 4.00, nella piazza di Cassibile, mediante il sistema del “capolarato”;
gli immigrati, anche quelli muniti di regolare titolo di soggiorno, svolgono l’attività lavorativa senza un contratto di lavoro e sono totalmente privi delle garanzie di sicurezza, previdenza e assistenza sociale previste dal testo unico sull’immigrazione e dalle norme vigenti in materia di disciplina del lavoro e di previdenza sociale;
in occasione della presentazione del recente Rapporto annuale, l’organizzazione MSF ha denunciato l’estremo stato di degrado in cui vivono, ormai da diversi anni, i lavoratori immigrati stagionali che giungono a Cassibile nei mesi di aprile, maggio e giugno, gravemente lesivo della loro dignità e dei diritti della persona;
i volontari di MSF, insieme alle altre associazioni, hanno ripetutamente invocato l’intervento delle istituzioni locali (Comune, Provincia, Prefettura, Protezione civile) per fronteggiare la situazione senza ottenere alcuna risposta concreta;
la presenza di un numero così massiccio di immigrati in condizione di precarietà rischia di creare forti tensioni con la popolazione locale e con gli stessi immigrati che risiedono stabilmente a Cassibile;
la notte del 29 maggio 2006, nel corso di un’operazione condotta dagli agenti della Questura di Siracusa, sono stati fermati 135 immigrati: nei confronti di 13, rinvenuti senza permesso di soggiorno, è stato emesso decreto di espulsione; mentre 9, che in precedenza erano stati destinatari di un provvedimento di espulsione e non avevano ottemperato all’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, sono stati arrestati e processati per direttissima;
nessun provvedimento, invece, pare sia stato adottato nei confronti dei datori di lavoro che impiegano i lavoratori stagionali immigrati né di coloro che provvedono al loro reclutamento;
il 4 giugno 2006, numerose baracche sono state incendiate, presumibilmente con dolo, con gravi rischi per l’incolumità della comunità di lavoratori stranieri ivi alloggiata;
ai sensi dell’art. 24, comma 5, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (testo unico sull’immigrazione), apposite commissioni regionali "possono stipulare con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale dei lavoratori e dei datori di lavoro, con le regioni e con gli enti locali, apposite convenzioni dirette a favorire l'accesso dei lavoratori stranieri ai posti di lavoro stagionale. Le convenzioni possono individuare il trattamento economico e normativo, comunque non inferiore a quello previsto per i lavoratori italiani e le misure per assicurare idonee condizioni di lavoro della manodopera, nonché eventuali incentivi diretti o indiretti per favorire l'attivazione dei flussi e dei deflussi e le misure complementari relative all'accoglienza";
ai sensi dell’art. 22, l’ingresso del lavoratore subordinato nel territorio nazionale presuppone che alla richiesta del datore di lavoro venga allegata idonea documentazione relativa alle modalità di sistemazione alloggiativa per il lavoratore straniero;
ai sensi dell’art. 25, gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per lavoro stagionale hanno diritto a una serie di forme di previdenza e assistenza obbligatoria;
ai sensi dell’art. 18, "Quando, nel corso di operazioni di polizia (…) siano accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno straniero, ed emergano concreti pericoli per la sua incolumità, per effetto dei tentativi di sottrarsi ai condizionamenti di un'associazione dedita ad uno dei predetti delitti o delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del giudizio, il questore, anche su proposta del Procuratore della Repubblica, o con il parere favorevole della stessa autorità, rilascia uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti dell'organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale",
si chiede di sapere:
per quali ragioni l’attività repressiva delle forze dell’ordine sia stata rivolta esclusivamente nei confronti dei lavorati immigrati stagionali, in qualche caso anche nei confronti di chi era titolare di regolare permesso di soggiorno, mentre alcuna misura è stata adottata nei confronti dei datori di lavoro che impiegano gli stessi, costringendoli a lavorare senza contratto di lavoro e in assenza di qualsiasi garanzia di sicurezza, previdenza e assistenza sociale;
quali misure si intendano adottare per evitare i gravi episodi di “caporalato” e per vigilare affinché i datori di lavoro rispettino le condizioni di lavoro prescritte nei contratti collettivi nazionali, senza ritorsioni nei confronti dei lavoratori “in nero”;
se si intendano promuovere le opportune azioni al fine di salvaguardare i diritti dei lavoratori irregolarmente occupati a Cassibile e dintorni, eventualmente anche riconoscendo loro il rilascio di permessi di soggiorno per “protezione sociale”, ai sensi dell’art. 18 del decreto legislativo 286/98;
per quali ragioni la locale Prefettura e la Protezione civile, più volte sollecitate anche da MSF, non abbiano provveduto ad attuare alcun intervento di tipo assistenziale, di concerto con l'Azienda sanitaria locale;
per quali ragioni non si sia ritenuto urgente provvedere a vigilare adeguatamente al fine di reprimere episodi di intolleranza e violenza nei confronti degli stranieri e quali misure si intendano adottare per evitare detti episodi di intolleranza;
quali strumenti programmatici e finanziari si intendano mettere in campo per dotare la provincia di Siracusa delle indispensabili strutture per l’accoglienza dei lavoratori immigrati stagionali che ormai da diversi anni, in misura sempre più massiccia, vengono impiegati dalle locali aziende agricole per la raccolta delle patate e degli ortaggi;
quale politica per l’immigrazione si intenda varare, a partire dal prossimo Documento programmatico, per governare in maniera razionale il fenomeno dell’immigrazione stagionale al fine di regolare il mercato del lavoro in base alle reali ed effettive esigenze di manodopera agricola della Sicilia sud-orientale nei mesi di aprile, maggio e giugno e di evitare le gravi fenomeni di sfruttamento del lavoro nero di cui sono vittima i lavoratori stranieri;
quale politica per l’accoglienza e l’integrazione dei lavoratori immigrati si intenda sviluppare nei confronti della comunità di immigrati che risiede stabilmente a Cassibile e per i lavoratori stagionali che vi giungono ogni anno nei mesi di aprile, maggio e giugno, al fine di favorirne la convivenza e l’integrazione con la popolazione locale.