Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00090

Atto n. 4-00090

Pubblicato il 13 giugno 2006
Seduta n. 8

RUSSO SPENA , LIOTTA , DI LELLO FINUOLI - Ai Ministri dell'interno e della solidarietà sociale. -

Premesso che:

come avviene da 5 anni, alla fine del mese di aprile numerosi lavoratori stagionali migranti giungono nel comune di Cassibile, a pochi chilometri da Siracusa, per partecipare alla raccolta di patate, ortaggi e primizie che si svolge nelle campagne della Sicilia sud-orientale;

in mancanza di alloggi e di qualsiasi idonea struttura di accoglienza messa a disposizione dai loro datori di lavoro o dalle istituzioni preposte, i migranti si sono stabiliti in un terreno agricolo sito nelle vicinanze della vecchia caserma di Cassibile, dove vivono in condizioni disumane in una tendopoli di fortuna, costruita con teloni di plastica, cartone, paglia e altro materiale di scarto e vivono sprovvisti di servizi igienici adeguati, acqua, gas ed elettricità;

l’unica fonte d’acqua si trova ad un chilometro dal campo, distanza percorsa a piedi dai lavoratori per riempire delle taniche;

per affrontare le gravissime condizioni di degrado venutesi a creare nell’accampamento già agli inizi di maggio, sono intervenuti gli operatori di Medici senza frontiere i quali hanno fornito assistenza medica e igienico-sanitaria, hanno ripulito il terreno dai rifiuti e vi hanno installato latrine e docce da campo;

in questi giorni, anche altre organizzazioni, come la Rete Antirazzista Siciliana, l’Arci, l'Attac, ed organizzazioni locali sono intervenute per offrire sostegno, denunciare la violazione dei diritti umani e tutelare i diritti dei lavoratori;

attualmente i lavoratori migranti stagionali presenti a Cassibile sono circa 350, tutti maschi, maghrebini, in maggioranza di nazionalità marocchina, e subsahariani tra cui sudanesi, liberiani, nigeriani, eritrei. Tra questi ultimi vi sono richiedenti asilo e/o persone che potrebbero accedere alla protezione umanitaria o all’asilo costituzionale ed altri temporaneamente sprovvisti di titolo di soggiorno;

80 migranti “regolari”, da qualche giorno, hanno trovato sistemazione in un casolare sito sempre in Cassibile, la cui gestione è stata affidata dalla Prefettura all’associazione Alma Mater;

tutti i lavoratori migranti vengono impiegati “in nero” come braccianti nelle aziende agricole del Siracusano per 10 - 12 ore al giorno, con un compenso che varia dai 20 ai 35 euro. Il loro reclutamento avviene ogni mattina intorno alle h. 4.00, nella piazza di Cassibile, esclusivamente ad opera di alcuni “caporali”, che dopo aver scelto i lavoratori li conducono sui campi a lavorare, chiedendo 2 euro per il trasporto. Talvolta i lavoratori non vengono neanche pagati. Sono svariati i criteri di selezione dei lavoratori, tra cui la capacità di riempire giornalmente 100 cassette di patate, che pesano ciascuna 25 chili;

all’inizio del 2005 Medici senza frontiere ha pubblicato un rapporto dal titolo "I frutti dell’ipocrisia" in cui venivano già denunciate le drammatiche condizioni di vita e salute per gli stranieri impiegati come stagionali nelle campagne del Sud Italia;

l’intervento già più volte richiesto alle istituzioni locali (Comune, Provincia, Prefettura, Protezione civile) per fronteggiare la situazione non ha prodotto alcuna risposta concreta;

la presenza di migranti nelle condizioni di precarietà sopra descritte ha creato tensioni con la popolazione locale, ed il 31 maggio è stato organizzato nelle vie del paese un corteo anti-immigrati, con centinaia di cittadini di Cassibile che alzavano cartelli incitanti alla xenofobia ed alla violenza verso i migranti;

la notte del 29 maggio 2006, nel corso di un’operazione condotta dagli agenti della Questura di Siracusa, sono stati fermati 35 migranti: nei confronti di 13 di essi, rinvenuti senza permesso di soggiorno, è stato emesso decreto di espulsione; mentre 9, che in precedenza erano stati destinatari di un provvedimento di espulsione e non avevano ottemperato all’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, sono stati arrestati e processati per direttissima;

medesime operazioni di polizia coincidono da anni con il termine del lavoro stagionale di raccolta nelle campagne e nelle serre, ed hanno favorito, nel silenzio delle istituzioni preposte alla vigilanza e ai controlli sul mercato del lavoro, l’evasione contributiva e retributiva dei datori di lavoro;

nessun provvedimento pare sia stato adottato nei confronti dei datori di lavoro che impiegano i lavoratori stagionali migranti, né di coloro che provvedono al loro reclutamento;

ai sensi dell’art. 24, comma 5, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico sull’immigrazione), apposite commissioni regionali "possono stipulare con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale dei lavoratori e dei datori di lavoro, con le regioni e con gli enti locali, apposite convenzioni dirette a favorire l'accesso dei lavoratori stranieri ai posti di lavoro stagionale. Le convenzioni possono individuare il trattamento economico e normativo, comunque non inferiore a quello previsto per i lavoratori italiani e le misure per assicurare idonee condizioni di lavoro della manodopera, nonché eventuali incentivi diretti o indiretti per favorire l'attivazione dei flussi e dei deflussi e le misure complementari relative all'accoglienza";

ai sensi dell’art. 22 del citato decreto legislativo, l’ingresso del lavoratore subordinato nel territorio nazionale presuppone che alla richiesta del datore di lavoro venga allegata idonea documentazione relativa alle modalità di sistemazione alloggiativa per il lavoratore straniero;

ai sensi dell’art. 25 del decreto, gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per lavoro stagionale hanno diritto a una serie di forme di previdenza e assistenza obbligatoria;

ai sensi dell’art. 18, poiché esiste un'organizzazione che sposta il lavoro migrante verso la Calabria, la Puglia, la Campania, con lo stesso sistema di caporalato e sfruttamento dei lavoratori sopra descritto, nel caso in cui risultasse l’esistenza di una organizzazione a delinquere finalizzata al reclutamento ed al grave sfruttamento di lavoratori migranti ed emergessero concreti pericoli per la loro incolumità potrebbe essere rilasciato agli irregolari un permesso di soggiorno,

si chiede di conoscere:

per quali ragioni l’attività repressiva delle forze dell’ordine sia stata rivolta esclusivamente nei confronti dei lavoratori migranti stagionali, in qualche caso anche nei confronti di chi era titolare di regolare permesso di soggiorno, mentre nessuna misura sia stata adottata nei confronti dei datori di lavoro che impiegano gli stessi, costringendoli a lavorare senza contratto di lavoro e in assenza di qualsiasi garanzia di sicurezza, previdenza e assistenza sociale;

quale sia stata l’attività di controllo e vigilanza da parte delle istituzioni preposte per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori migranti stagionali nella provincia di Siracusa;

quali strumenti programmatici e finanziari si intendano mettere in campo per dotare la provincia di Siracusa delle indispensabili strutture per l’accoglienza dei lavoratori immigrati stagionali che ormai da diversi anni, in misura sempre più massiccia, vengono impiegati dalle locali aziende agricole per la raccolta delle patate e degli ortaggi;

quale politica per l’immigrazione si intenda varare, a partire dal prossimo Documento di programmazione finanziaria, al fine di adeguare il mercato del lavoro in base alle reali ed effettive esigenze di manodopera agricola della Sicilia sud-orientale nei mesi di aprile, maggio e giugno, e di evitare i gravi fenomeni di sfruttamento del lavoro nero di cui sono vittima i lavoratori stranieri;

quale politica per l’accoglienza e l’integrazione dei lavoratori migranti si intenda sviluppare nei confronti della comunità di immigrati che risiede stabilmente in Cassibile e per i lavoratori stagionali che vi giungono ogni anno nei mesi di aprile, maggio e giugno, al fine di favorirne la convivenza e l’integrazione con la popolazione locale.