Pubblicato il 9 febbraio 2006
Seduta n. 957
MALABARBA - Al Ministro della difesa. -
Premesso che:
in data 31 marzo 1998 la III Sezione del Consiglio di Stato, in relazione alla interpretazione della legge 308/81 e della legge 280/91, ha espresso il parere che: "Non può non rilevarsi, d'altronde, che su un piano equitativo generale parrebbe del tutto priva di giustificazione l'esclusione dai benefici in parola dei soli militari nella predetta posizione di volontari e trattenuti, per cui una interpretazione delle norme di legge in esame che risultasse in qualche modo discriminatoria nei confronti delle anzidette categorie farebbe sicuramente sorgere seri dubbi sotto il profilo della legittimità costituzionale delle norme in questione";
la I Commissione (Affari Costituzionali) della Camera dei deputati il 12 gennaio 2000 ha espresso il parere che tra i destinatari delle norme in vigore della legge 308/81, come modificata dalla 280/91: "Vi entrano anche i militari di carriera la cui mancata esclusione tra i beneficiari porrebbe dubbi di costituzionalità sotto il profilo della disparità di trattamento",
si chiede di sapere:
per quali motivi la speciale elargizione non sia stata concessa ai militari di qualsiasi categoria (di carriera, di leva, volontari e non, trattenuti, militari di complemento, richiamati e quant'altro) che in servizio si sono ammalati di tumore o altre gravi malattie (rientrando quindi nelle categorie A e B citate nelle suddette leggi) e ai parenti (aventi diritto) dei deceduti a causa di tali malattie;
limitandosi a casi di militari deceduti e/o ammalatisi in Sardegna (quali quelli di Melis, Pilloni, Porru, Floris, Falsarone, Ledda, Serra, Faedda, Nichelini, Inghilleri, Cardia, Vargiu, Pillia, Vacca, Pintus, Cabras), se agli ammalati e/o familiari (aventi diritto) dei deceduti sia stata concessa la speciale elargizione.