Pubblicato il 7 febbraio 2006
Seduta n. 953
FABRIS - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. -
Risulta all'interrogante:
che il Governo nel Piano decennale delle grandi opere, piano di governo per una legislatura (2001), alla voce corridoi ferroviari progetti da realizzare, elencava e prevedeva tra le criticità la tratta ferroviaria Antrodoco-Ascoli Piceno;
che preso atto della disponibilità del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con nota prot. 22078/2004/S.P. del 19 febbraio 2004, diretta al Presidente della Giunta delle Marche, al fine di inserire l'opera tra quelle strategiche supportate dai fondi della legge obiettivo;
che la Regione Marche, con il il Presidente della Giunta, già dal 19 marzo 2004, nota prot. 1473, aveva risposto comunicando al predetto Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che lo studio di fattibilità di detta opera era stato inserito nella priorità delle opere di interesse regionale, proposte nella bozza di aggiornamento dell'intesa Generale Quadro inviata a detto Ministero già dal mese di febbraio 2004;
che anche la legge n. 488 già dal 1999, alla tabella D, aumentava il capitale di finanziamento di determinate opere e studi di fattibilità, ed in tale previsione era esplicita la tratta ferroviaria Antrodoco-Ascoli Piceno;
che lo scenario economico ed occupazionale nazionale e globale evidenzia segnali di declino, con conseguente emorragia di posti di lavoro, con evidenti ripercussioni nell'area centro-meridionale,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze istituzionali, intendano attivare, con ogni urgenza, gli adempimenti necessari considerato che la nuova tratta ferroviaria, di estrema importanza, veicolerebbe merci industriali e agricole, potenzierebbe lo sviluppo dei nuclei industriali esistenti e quelli già deliberati dal Consorzio di industrializzazione di Arquata del Tronto ed Amatrice nonché quelli prevedibili, senza contare che toglierebbe inoltre dall'isolamento i parchi dei Monti Sibillini e della Laga, che sono contigui e che interessano più province del versante Est ed Ovest degli Appennini e contribuirebbe decisamente agli scambi economici, culturali e turistici;
se non ritengano prioritario e necessario, al fine di creare un nuovo piano occupazionale, predisporre tutti i provvedimenti e le strategie finalizzate a concretizzare la predetta tratta ferroviaria, e comunque conoscere quali iniziative, in concreto, il Governo abbia adottato o intenda adottare.