Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09700

Atto n. 4-09700

Pubblicato il 17 novembre 2005
Seduta n. 902

SODANO Tommaso , PASCARELLA , FLAMMIA - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

la EDS Italia Software S.p.a. sta attraversando ormai da quasi tre anni una crisi che ha portato alla fuoriuscita di circa 800 lavoratori e lavoratrici, pari ad un terzo del totale;

dall’estate del 2002 si è andati dalla firma di accordi sindacali per la riduzione dei costi a piani di licenziamenti incentivati alla cassa integrazione guadagni ordinaria alla dichiarata volontà aziendale di chiusura del sito di Potenza (attualmente i lavoratori sono in cassa integrazione guadagni straordinaria) fino al trasferimento della sede di Caserta a Pozzuoli (Napoli);

la EDS campana è nata nel 1989 sul territorio casertano (allora si chiamava Database Software), sulla base di finanziamenti pubblici, legge 64/86 (circa 24 miliardi di lire);

l’azienda ha attraversato fasi alterne che l’hanno portata ad avere, sulla sola sede di Caserta, oltre 400 dipendenti per poi discendere agli attuali 240;

l’attività principale da sempre svolta è quella dello sviluppo del software in tutte le sue fasi, proprio quel settore dell’ICT in crisi profonda negli ultimi anni;

nel 1995 la Database Software è stata acquisita dalla multinazionale americana EDS diventando EDS Italia Software S.p.a.;

con tale acquisizione EDS ha usufruito dei finanziamenti pubblici che sono stati erogati fino al 1996, ai sensi della legge 64, che aveva come obiettivo la creazione di posti di lavoro stabili nel Mezzogiorno, e prevedeva, per l’attribuzione dei finanziamenti, un vincolo decennale legato alla permanenza sul territorio;

alla scadenza del suddetto vincolo l’azienda decide di trasferire la sede e le attività a Pozzuoli;

le motivazioni addotte dal management a giustificazione di questa operazione sono state le seguenti:

1) la vendita dell’immobile di proprietà a Caserta è dovuta al non utilizzo di due interi piani e alla presenza sul terreno limitrofo di due discariche e un mattatoio;

2) la nuova sede consentirà di contribuire alla razionalizzazione dei costi in corso di attuazione relativamente a tutte le società del Gruppo EDS Italia;

3) inserire l’unità produttiva in un contesto di business più aderente alla sua mission;

4) la sede di Pozzuoli risulta la più opportuna al fine di contemperare esigenze di people e business;

considerato che:

con riferimento al punto 1, l’azienda ha negato nei fatti la disponibilità a considerare siti alternativi a quello di Pozzuoli, e ha scartato l’ipotesi di vendere l’immobile per riprenderlo in affitto. Riguardo le due discariche, portate a pretesto per l’abbandono del sito, quella comunale è stata completamente svuotata, così come affermato più volte dalle istituzioni locali, l’altra non è una discarica bensì un sito di trasferenza che ha un basso impatto ambientale;

con riferimento al punto 2, il management italiano ha dichiarato presso l’UIR (Unione Industriali di Roma), in un incontro a livello nazionale, che i costi di gestione annuali della sede di Caserta sono valutabili in 1.100.000 euro Il trasferimento nella sede di Pozzuoli implica un risparmio di 300.000 euro annuali ovvero la nuova sede costa 800.000 euro all’anno. I costi di gestione di un immobile di proprietà valutati in 1.100.000 euro non sono realistici, in ogni caso non sono mai stati forniti maggiori dettagli, seppur più volte richiesti. Non si conosce l’entità del costo sostenuto dall’azienda per gli interventi di tipo infrastrutturale per adeguare il sito di Pozzuoli agli standard EDS. Il dato riguardante il ricavo della vendita della sede di Caserta non è al momento disponibile. Un risparmio di 300.000 euro per una azienda multinazionale che in Italia ha un fatturato di più di 450 milioni di euro è ben poca cosa, e non giustifica affatto una operazione di questo tipo. In fase di trattativa è stata data all’azienda la disponibilità a trovare forme di risparmio alternative che permettessero comunque di raggiungere l’obiettivo;

con riferimento al punto 3, le attività svolte da EDS Italia Software non dipendono in alcun modo dalla locazione geografica dell’azienda. A dimostrazione di ciò non c'è ad oggi nessun cliente sul territorio. Tutti i clienti sono dislocati nel centro-nord Italia o fuori dai confini nazionali. EDS ha varato da luglio un nuovo modello organizzativo che vede il lavoro distribuito non più per siti produttivi dislocati sul territorio ma per aree di competenza nazionali trasversali, annullando di fatto l’importanza della collocazione geografica di una sede e ciò contraddice le motivazioni portate a giustificazione del trasferimento. Nei piani provinciali e regionali la zona in cui era insediata la sede di Caserta è stata destinata ad essere il centro direzionale per la Provincia e l’insediamento di un nuovo Policlinico Universitario. Inoltre la stessa zona sarà servita da una linea di metropolitana che collegherà il centro di Caserta con la periferia. L’azienda dichiara che per avere un futuro un sito “satellite” come quello di EDS Italia Software non può dipendere esclusivamente dalle attività decentrate dalla casa madre e ritiene che ci siano reali possibilità di sviluppo e di business, presidiando il territorio in area napoletana creando una struttura commerciale ad hoc. Questi presupposti sono ad oggi completamente disattesi: l’azienda ha proveduto ad associarsi all’unione industriali di Napoli solo a fine ottobre dopo ripetute sollecitazioni delle organizzazioni sindacali; non è stata creata la struttura commerciale; non vi sono nuovi clienti in ambito territoriale; non vi sono alleanze con le aziende presenti sul territorio napoletano; l’unico incremento di attività registrato è dovuto a clienti storici non dislocati in regione; inoltre le aziende già presenti da tempo sul territorio attraversano un momento di crisi, così come confermato dagli studi di settore;

con riferimento al punto 4, l’azienda ha più volte dichiarato che il disagio dovuto al trasferimento avrebbe avuto impatto solo sul 50% della popolazione aziendale. Il dato è, a giudizio degli interroganti, falso. I lavoratori che si recano a Pozzuoli si trovano mediamente nelle seguenti condizioni:

percorrono, in buona parte, 82 o 122 km al giorno di strade tra le più trafficate e pericolose d’Italia, pagando pedaggi autostradali e tangenziali e lasciando su queste vie ore della propria vita e una buona fetta del proprio stipendio;

il risparmio di 300.000 euro dichiarato dall’azienda è diventato un costo vivo per i soli lavoratori, che sono obbligati a prendere l'automobile per poter raggiungere un posto ove pranzare, non essendo il nuovo sito fornito di mensa come lo era il precedente;

inoltre il sito di Pozzuoli è situato nell’epicentro del fenomeno del bradisismo, area per la quale manca ancora un piano di sicurezza;

da quanto sopra descritto si evince che:

l’operazione “trasferimento” non è giustificata da ragioni industriali ma piuttosto è una pura operazione economica finalizzata alla vendita dello stabile di Caserta;

il management abbia la consapevolezza che un peggioramento delle condizioni economiche e di vita dei lavoratori possa necessariamente portare ad una naturale erosione della forza lavoro, con l’obiettivo finale di chiusura del sito campano, così come già previsto per quello potentino;

si è di fronte all'ennesimo caso di appropriazione di soldi pubblici a danno della collettività e si aggiunge un ulteriore episodio alla lunga lista di fallimenti nel settore produttivo del sud Italia,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia informato delle ragioni e delle modalità del trasferimento dell'insediamento produttivo dal Casertano a Pozzuoli e se intenda intervenire per garantire la difesa del posto di lavoro, la tutela delle famiglie e per evitare il depauperamento delle conoscenze tecniche locali e la desertificazione produttiva di quell'area.