Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02334
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Atto n. 3-02334
Pubblicato il 7 novembre 2005
Seduta n. 888
ZANDA , CADDEO , DETTORI , MURINEDDU , NIEDDU - Al Ministro delle comunicazioni. -
Premesso che:
a partire dal 31 gennaio 2006 è prevista, per il territorio della Sardegna e della Val D’Aosta, la definitiva transizione dal sistema televisivo analogico a quello digitale terrestre (switch-off). Ciò comporterà che i cittadini sardi e valdostani, per poter accedere a qualunque trasmissione televisiva, saranno obbligati ad acquistare un decoder Dtt;
tale iniziativa trova origine nell’articolo 25 della legge 3 maggio 2004, n. 112 (cosiddetta legge Gasparri), e nell’articolo 1, comma 250, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (legge finanziaria 2005);
in particolare la legge 3 maggio 2004, n. 112 (legge Gasparri), all’articolo 22 e seguenti, disciplina la continuazione della sperimentazione delle trasmissioni televisive in tecnica digitale terrestre; in particolare l’articolo 25, intitolato “Accelerazione e agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale”, al comma 5 prevede che la società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, “di concerto con il Ministero delle comunicazioni, individua uno o più bacini di diffusione, di norma coincidenti con uno o più comuni situati in aree con difficoltà di ricezione del segnale analogico, nei quali avviare entro il 1° gennaio 2005 la completa conversione alla tecnica digitale”;
già la legge 24 dicembre 2003, n. 350, art. 4, comma 1 (legge finanziaria per il 2004), aveva previsto un contributo statale unitario pari a 150 euro per l’acquisto del decoder digitale terrestre;
inoltre la legge 31 dicembre 2004, n. 311, legge finanziaria 2005, all’articolo 1, comma 250, stabilisce che “nello stato di previsione del Ministero delle comunicazioni, è istituito, per l’anno 2005, con una dotazione finanziaria pari a 10 milioni di euro, un Fondo per la promozione e la realizzazione di aree all digital e servizi di T-Government sulla piattaforma della televisione digitale terrestre”;
tali norme hanno trovato una prima attuazione in un Protocollo d’intesa sottoscritto dal Governo e dalla Regione Sardegna al termine della prima Conferenza nazionale sul digitale terrestre svoltasi sempre in Sardegna nell’aprile 2005;
in particolare, il Protocollo d’intesa prevedeva una sperimentazione in Sardegna della tecnologia digitale terrestre, al fine di ampliare l’offerta televisiva ai cittadini ivi residenti i quali, oltre alle tradizionali modalità di ricezione della televisione (analogica e satellitare), avrebbero così potuto usufruire anche delle nuove tecnologie previste dal Protocollo medesimo;
in sostanza, l’impostazione progettuale della Regione Sardegna prevedeva un effettivo arricchimento delle modalità e dei contenuti offerti dalla nuova modalità trasmissiva, al fine di superare concretamente il digital-divide portando connettività in tutti i comuni della Sardegna;
invece, quest’operazione non solo si sta rivelando del tutto diversa rispetto a quanto negoziato nel citato Protocollo d’intesa, il cui contenuto è stato completamente disatteso, ma la sua applicazione è stata svilita ad una mera operazione commerciale a danno degli abitanti della Sardegna i quali, secondo quanto è stato preannunciato, a partire dalla data del 31 gennaio 2006 non riceveranno più il segnale televisivo analogico e, per vedere la televisione, saranno costretti ad acquistare un decoder digitale del tipo “mhp”;
il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo “mhp” è la Solari.com, società attiva nel settore dell’elettronica di consumo e controllata al 51% da Paolo e Alessia Berlusconi attraverso la società finanziaria Pbf s.r.l. da loro posseduta;
nel giro di pochi mesi, da gennaio a luglio 2005, i decoder digitali terrestri diffusi col marchio Amstrad hanno conquistato nel mercato italiano la sesta posizione su 22 ed il fatturato della Solari.com è improvvisamente raddoppiato (141 milioni di euro);
la società Solari.com, controllata dalla Pbf s.r.l. di Paolo e Alessia Berlusconi, ha cominciato a commercializzare i decoder per la nuova tecnologia a gennaio 2005, ossia lo stesso mese in cui è stato lanciato il servizio pay per view Mediaset Premium;
la legge 20 luglio 2004, n. 215, che contiene “Norme in materia di risoluzione di conflitti di interesse”, all’art. 3, prevede che: “Sussiste situazione di conflitto di interessi (…) quando il titolare di cariche di governo partecipa all’adozione di un atto, anche formulando la proposta, o omette un atto dovuto, trovandosi in situazione di incompatibilità (…), ovvero quando l’atto o l’omissione ha un’incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del titolare, del coniuge o dei parenti entro il secondo grado, ovvero delle imprese o società da essi controllate”,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia in possesso dei dati relativi all’acquisto dei decoder digitali terrestri in Sardegna, nonché dei dati relativi alla diffusione degli apparecchi per la ricezione della tradizionale televisione analogica;
se non ritenga necessario intervenire con immediatezza al fine di sospendere la prevista sperimentazione nella Regione Sardegna, fino a quando non vengano effettivamente e completamente realizzati tutti gli impegni assunti dal Governo italiano con il Protocollo sottoscritto nell’aprile 2005;
se, più in generale, non ritenga che tutta questa operazione, anziché apportare un arricchimento culturale e informativo ai cittadini sardi, non finisca col limitarne consistentemente la fruizione del mezzo televisivo, così rivelandosi non tanto una utile modalità di incentivo dei servizi informativi e culturali della televisione, quanto una mera operazione commerciale concepita a vantaggio delle aziende produttrici o distributrici in Italia e specificatamente in Sardegna dei decoder digitali terrestri;
se l’Autorità garante della concorrenza e del mercato abbia avviato d’ufficio un procedimento atto a verificare se nelle attività descritte in premessa siano ravvisabili violazioni alla normativa nazionale sul conflitto d’interessi di cui alla legge n. 215 del 2004;
se, ove tale verifica non fosse stata avviata d’ufficio, non ritenga necessario ed urgente segnalare la fattispecie sin qui descritta all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, facendo rilevare, con riferimento alla legge n. 215 del 2004 sul conflitto di interessi ed in particolare al dettato dell’art. 3, come le agevolazioni previste dalla legge finanziaria 2005 (legge n. 311 del 31 dicembre 2004) per l’acquisto dei decoder digitali terrestri abbiano prodotto consistenti benefici al patrimonio della società Solari.com controllata attraverso la finanziaria Pbf s.r.l. dal signor Paolo Berlusconi (fratello del Presidente del Consiglio e come tale rientrante nella disciplina dell’art. 3 sopra citato) e operante quale importatore e distributore in Italia del decoder digitale terrestre Amstrad del tipo “mhp” che corrisponde, per l’appunto, alla tipologia commerciale beneficiaria del contributo disposto dalla legge finanziaria;
se non ritenga, comunque, gravemente nocivo all’immagine dell’Italia e in palese contrasto non solo con la lettera, ma anche e soprattutto con lo spirito della normativa vigente in materia di conflitto di interessi che un “parente entro il secondo grado” del Presidente del Consiglio (suo fratello) operi con rilevante successo economico nella commercializzazione di prodotti che il Governo ha disposto vengano sostenuti con la corresponsione di cospicui contributi pubblici.