Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09483

Atto n. 4-09483

Pubblicato il 6 ottobre 2005
Seduta n. 879

FILIPPELLI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso:

che in data 23 settembre 2005 il Consiglio dei ministri ha licenziato lo "Schema di decreto legislativo recante istituzione della Scuola Superiore della Magistratura, nuove norme in tema di tirocino e formazione degli uditori giudiziari nonché nuove norme in tema di aggiornamento professionale e formazione dei magistrati, in attuazione degli articoli 1, comma 1, lettera b), e 2, comma 2, della legge 25 luglio 2005, n. 150";

che, con il succitato provvedimento, il legislatore delegante prevede l'istituzione di una Scuola Superiore della magistratura, quale struttura didattica stabile, dotata di autonomia contabile, giuridica, organizzativa e funzionale, preposta, tra l'altro, alla organizzazione ed alla gestione del tirocinio degli uditori giudiziari ed all'organizzazione dei corsi di aggiornamento professionale e di formazione dei magistrati, ivi compresi quelli previsti nell'ambito del meccanismo della loro progressione in carriera;

che l'articolo 1, comma 5, di tale provvedimento prevede espressamente che "con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale, vengono individuate tre sedi della Scuola: una per i distretti compresi nelle regioni Lombardia, Trentino-Alto Adige/Sudtirol, Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna; una per i distretti ricompresi nelle regioni Marche, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna; una per i distretti ricompresi nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia";

che in concomitanza con tale istituzione si sta preparando inoltre il decentramento amministrativo di alcuni uffici del Ministero della giustizia;

che detto decentramento deve perseguire l'obiettivo di realizzare un sistema di giustizia efficiente e razionale, rispondente ai bisogni e alle necessità degli utenti;

che l'obiettivo generale dello Stato è anche quello di riservare attenzione e interesse maggiori a quelle aree territoriali «disagiate» quali la Calabria, in cui sia la presenza di una forte e radicata criminalità, con la quale sovente anche l’azione della pubblica amministrazione deve nei fatti confrontarsi, sia le condizioni socio-economiche di particolare degrado rendono il bisogno di giustizia (civile, penale e amministrativa) ed il funzionamento dell'amministrazione della giustizia ancor più intenso;

considerato:

che la città di Catanzaro è sede della corte d'appello e del Tribunale Amministrativo Regionale;

che attualmente confluiscono presso la corte d’appello di Catanzaro gli affari giudiziari provenienti da ben otto tribunali (Cosenza, Rossano, Paola, Castrovillari, Lamezia Terme, Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro) ricadenti nel territorio di ben quattro province (oltre quella di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Cosenza);

che l'eventuale mancata considerazione della città di Catanzaro quale sede di detti uffici amministrativi potrebbe provocare, di fatto, effetti negativi sul funzionamento e sull'efficienza dell'intero apparato amministrativo;

che, in particolare, tale decisione potrebbe produrre un aggravio di costi operativi che potrebbero riflettersi sfavorevolmente sull'utenza e su parte del personale ministeriale stesso, e ciò anche a causa delle gravi condizioni in cui versa l'intera rete infrastrutturale della Regione Calabria,

si chiede di sapere:

se, in relazione alla individuazione della sede della Scuola Superiore della Magistratura per i distretti ricompresi nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, il Governo abbia pensato di tenere nella dovuta considerazione la città di Catanzaro, città situata al centro della Regione Calabria e già sede della Corte di Appello e del Tribunale Amministrativo Regionale;

se sia nelle intenzioni del Governo attuare il decentramento amministrativo tenendo in considerazione la città di Catanzaro e, nel caso contrario, per quali motivi;

se il Governo si renda conto della reale portata di tale decisione e delle conseguenze che ne possono derivare;

se non si ritenga di valutare se una decisione diversa non generi un aggravio di costi operativi che potrebbero riflettersi negativamente sull'utenza e sull'efficienza del funzionamento della pubblica amministrazione della giustizia;

se non si ritenga quanto mai opportuno, alla luce di quanto descritto nella presente interrogazione, istituire la Scuola Superiore della Magistratura presso la città di Catanzaro, come pure di porre in essere tutti gli atti di competenza del Ministro in indirizzo miranti ad impedire l'eventuale decentramento di taluni uffici amministrativi - attualmente situati nella città di Catanzaro - facenti capo al Ministero della giustizia.