Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09470
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Atto n. 4-09470
Pubblicato il 5 ottobre 2005
Seduta n. 877
CICCANTI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso:
che presso il Tribunale di Ascoli Piceno è stato attivato il procedimento penale contro alcune banche locali, accusate del reato di usura a norma dell’art. 644 del codice penale, per aver applicato interessi superiori al limite stabilito dalla legge;
che, parallelamente a detta procedura, è stata attivata anche quella relativa all’art. 20 della legge 23.2.1999, n. 44, in forza della quale le vittime di richieste estorsive e dell’usura possono usufruire della sospensione dei termini, nonché dell’ammissione ai benefici economici previsti dalla stessa legge, al fine di consentire al debitore, entro un congruo periodo di tempo, di riprendere e/o consolidare la propria attività produttiva, superando gli effetti pregiudizievoli dell’essere stato oggetto di attività usuraria;
che il dettato normativo mira ad agevolare la ripresa economica della vittima, una volta che l’ordinamento è stato posto in grado di neutralizzare l’azione criminosa;
che è di tutta evidenza come il meccanismo posto in essere dal legislatore, mentre favorisce la vittima con alcuni benefici economici, sospende anche molti pagamenti che la vittima dell’usura ha in scadenza, molti dei quali – ragionevolmente – è da ritenere si siano accumulati a causa della pressione illecita di cui è stata oggetto;
che la sospensione di detti pagamenti è attivata attraverso un “parere favorevole” del Prefetto, espresso a norma del richiamato art. 20 della legge 44/99, significando lo stesso “parere” quale condizione unica ed autosufficiente per determinare ogni processo esecutivo;
che, pertanto, ai Prefetti è dato riconoscere un potere così incisivo da vincolare anche il Giudice delle esecuzioni per la parte di sua competenza, come autorevolmente sostenuto dal Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura (si veda la circolare n. 2436-BE del 26.10.2004);
che, nonostante il chiaro dettato normativo e le conseguenti linee interpretative dianzi ricordate, molti soggetti destinatari del provvedimento prefettizio richiamato, comportante la sospensione dei termini, frappongono ostacoli e rifiuti ad ottemperare, costringendo la vittima a ricorrere alle procedure cautelative ex art. 700 del codice di procedura civile, con ulteriore esborso di denaro, ovvero a desistere per l’eccessiva onerosità, con definitiva soggiacenza al potere dell’usuraio di turno;
che è di indubbia evidenza, invece, come lo spirito della legge invocata sia quello di tutelare la vittima attraverso il Prefetto, quale rappresentante del Governo che, con i suoi poteri e la sua forza protettiva, riesce ad attivare tutte quelle iniziative capaci di permettere alla vittima stessa di recuperare, entro un congruo periodo di tempo, la normalità delle sue attività economiche;
che, pertanto, è inspiegabile come il Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, ancorché sollecitato con nota prot. 761/98/1 del 6.9.2005 dalla Prefettura di Ascoli Piceno ad esprimersi sulle note del 29.8.2005, del 20 e 28.9.2005, relative ad una vittima dell’usura così come tale ritenuta anche dalla locale Autorità Giudiziaria in merito a gravi violazioni di legge, non abbia sentito il dovere di dare riscontro e spiegazioni,
si chiede di conoscere:
quali ragioni abbiano ostacolato l’attività del già richiamato Commissario Straordinario nel dare chiarimenti su alcune linee interpretative della normativa applicabile, lasciando così affermare l’atteggiamento ostruzionistico ed ostativo dei soggetti destinatari del “parere favorevole” del Prefetto, alla sospensione dei termini di pagamento (di ogni tipo di pagamento), che stanno causando un danno ancora maggiore dell’usura alla vittima che si è ribellata, denunciando alcune banche usurarie;
quali direttive si intenda impartire ai Prefetti perché difendano i loro provvedimenti, anche in forma coattiva se necessario, al fine di non rendere la legge un mero enunciato propagandistico, incapace di sprigionare i propri effetti;
quali disposizioni si intenda dare al Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, perché esplichi con efficacia, celerità e determinazione i propri compiti di vigilanza, tutela e sostegno reale alle vittime di usura, anche quando si tratta di banche.