Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09360
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Atto n. 4-09360
Pubblicato il 20 settembre 2005
Seduta n. 864
SODANO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
gli stanziamenti assentiti con la legge di bilancio per l'anno 2005 continuano a denotare l'approccio particolarmente restrittivo del Ministero dell'economia e delle finanze, rispetto alle proposte formulate dalle varie Amministrazioni, riducendo notevolmente le dotazioni finanziarie iniziali relative al precedente esercizio, peraltro già decurtate ad opera della legge finanziaria 2003;
con riferimento alla parte corrente, si confermano - pertanto - le criticità evidenziate dal Corpo della Guardia di Finanza negli ultimi anni in alcuni settori “strategici” per l'Istituzione; in particolare, tra le molte altre, le aree maggiormente penalizzate riguardano le spese per il vettovagliamento dei militari, comparto molto sensibile per i connessi profili di esternalizzazione del relativo servizio (cap. 4281);
in proposito, da rielaborazioni effettuate su dati di stanziamento tratti dal bilancio di previsione 2005 riguardo alle risorse effettivamente destinate al vettovagliamento degli appartenenti al Corpo, effettuate rapportandone il valore complessivo agli effettivi presenti in organico - poste poi a confronto con l'analogo dato stimato per le altre Forze di polizia - risulterebbe per la Guardia di finanza un valore pro capite 2005 sostanzialmente invariato rispetto al 2004, a fronte invece di analoghi valori delle altre Forze di polizia sensibilmente in aumento, come desumibile dai dati riportati nella tabella seguente:
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| Importo dei finanziamenti (mln. euro) | Suddivisione pro capite dei finanziamenti (euro) | Scostamenti |
| 2005 | 2005 | 2005 | |
| 1 | 2 | 3 | 4 |
| Carabinieri | 88 | 765 | 458 |
| Polizia | 60 | 545 | 238 |
| Guardia di finanza | 20 | 308 | = |
in adempimento degli obblighi di legge, il Comando Generale della Guardia di finanza, IV Reparto,Ufficio equipaggiamenti e materiali, con nota circolare del 26 luglio 2005, ha diramato ai comandi responsabili una direttiva mirante al contenimento della spesa per le mense ordinarie di servizio (M.O.S.) (cap. 4281 del bilancio dello Stato concernente "viveri e gli assegni di vitto per i militari del Corpo"), indicando, all'occorrenza, anche il ricorso a dispositivi di controllo "rigorosi e accurati" dei comandi responsabili, tesi a contenere le esigenze negli stretti limiti del personale che effettivamente si trovi nelle condizioni di servizio tassativamente previste dall'articolo 1, comma 1, lett. b), della legge 203/1989, come integrata dalla circolare del Comando Generale n. 287275 del 14/09/1999;
nella citata circolare destinata ai comandi competenti si fa espressa menzione della necessaria adozione di “misure finalizzate a far sì che gli elenchi del personale avente diritto al trattamento alimentare (...) siano compilati tenendo conto della forza presente e delle prenotazioni da parte dei singoli utenti (da realizzarsi mediante sistemi di prenotazione nominativa)”;
nelle conclusioni di detta circolare, il Comandante competente o il suo delegato è chiamato ad assumersi "la responsabilità, anche sotto il profilo amministrativo", dei dati contenuti nel "rapportino giornaliero dei conviventi" il quale, con il "tagliando di vitto", costituisce, asseritamente, strumento indispensabile per la giusta fruizione del vitto;
infine, ai fini del contenimento delle spese di vitto, la citata circolare impone ai comandi competenti di far cessare dal servizio, entro l'orario stabilito ed a meno di “imprescindibili e urgenti esigenze di servizio”, i militari autorizzati a fruire dell'orario “differenziato”, consentendo loro, in tal modo, di consumare i pasti presso la propria abitazione e, parimenti, di consentire il termine dell'orario di servizio del venerdì, secondo gli orari stabiliti nel modulo articolato su cinque giorni lavorativi, a meno di espresse autorizzazioni ad effettuare orario straordinario "per almeno due ore",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno procedere alla richiesta di aggiornamenti circa gli effettivi fabbisogni di spesa delle mense di servizio del Corpo della Guardia di finanza, considerate le peculiari e delicate funzioni da esso svolte a tutela degli interessi erariali e di concorso all'ordine pubblico - difficilmente modulabili su rigidi orari di servizio - che non consentono un contenimento oltre "un certo limite" delle spese per detti essenziali servizi, a meno di un serio pregiudizio all'attività istituzionale direttamente connessa alla tutela della pubblica finanza, nonché, all'occorrenza, se intenda disporre il necessario adeguamento della dotazione del capitolo 4281, mediante il ricorso ai previsti fondi di riserva per i consumi intermedi;
se, sempre in considerazione delle peculiari e delicatissime attribuzioni riconosciute al Corpo dalla legge, il Ministro ritenga necessario interpellare, sull’argomento in questione, gli organi di vertice, considerato che le criticità rilevate incidono principalmente, ma non solo, sul benessere del personale operativo direttamente applicato nell'espletamento del servizio istituzionale, in una fase storica e congiunturale in cui, tra l'altro, massimo deve essere l'impulso nel contrasto dell'evasione fiscale e, quindi, altrettanto elevata l'attenzione alla cura delle prerogative di chi è chiamato al compito - faticoso e, spesso, come noto, non adeguatamente riconosciuto - di rendere effettivi alcuni principi posti a fondamento della qualità democratica dell'ordinamento.