Pubblicato il 20 settembre 2005
Seduta n. 864
FABRIS - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per i beni e le attività culturali e dell'economia e delle finanze. -
Premesso:
che l'interrogante ha presentato quattro interrogazioni a risposta scritta ai Ministri in indirizzo concernenti lo stato giuridico ed economico della SIAE che è, per espressa previsione dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 419 del 1999, un ente pubblico a base associativa (si vedano le interrogazioni 4-07924 del 29 dicembre 2004, 4-08013 del 27 gennaio 2005, 4-08140 del 15 febbraio 2005, 4-09098 del 19 luglio 2005);
che a dette interrogazioni i Ministri in indirizzo non hanno ancora dato risposta;
che nell'interrogazione 4-09088, presentata in data 19 luglio 2005, si evidenziava come il bilancio della SIAE fosse stato oggetto di un articolo dell'«Espresso» (n. 25 del 30 giugno 2005) che ha insinuato gravi preoccupazioni sull'inadeguatezza della SIAE a svolgere la sua funzione con efficacia;
considerato che la SIAE rappresenta un importantissimo ente pubblico, che detiene per di più il monopolio in materia di diritto d'autore e che non è una semplice società privata che opera in un regime di libera concorrenza,
si chiede di sapere:
quali siano i motivi per i quali il Governo non abbia ancora risposto alle interrogazioni 4-07924 del 29 dicembre 2004, 4-08013 del 27 gennaio 2005, 4-08140 del 15 febbraio 2005, 4-09098 del 19 luglio 2005 ed, in particolare, se e quando il Governo, per la sua competenza, sarà in grado di rispondere agli interrogativi posti dai predetti atti;
in particolare, se risulti vero quanto rivelato dalle pagine dell'«Espresso» in relazione alla gestione in perdita della SIAE, ovverosia che nel preventivo di bilancio 2005 la perdita aumenta del 50%;
se corrisponda al vero che il Fondo di Solidarietà incide negativamente sul bilancio della SIAE anche a causa della mancata adozione da parte del consiglio di amministrazione dei provvedimenti necessari per garantire «la neutralità della sua gestione economica in modo da non incidere sul risultato della Società» e se corrisponda al vero che – come sostenuto dall'«Espresso» – il Collegio dei revisori avrebbe da tempo invocato la necessità di tale «neutralità» e che il Presidente designato, dott. Cecchini, era il Vice Presidente del medesimo consiglio di amministrazione responsabile di tale inerzia o inadempienza;
se risulti vero quanto sostenuto sulle pagine dell'«Espresso» quando si rileva che «la SIAE nella sua attività di raccolta e ripartizione dei diritti perde vari milioni di euro, pur essendo tra le Società di collecting più "care" del mondo (pratica "trattenute" più alte di inglesi, tedeschi, francesi) e raccoglie pro capite meno. Il tutto a spese degli autori di musica» e che i dati cui fa riferimento l'«Espresso» fanno riferimento all'attività posta in essere dalla SIAE quando il Presidente designato, dott. Ivan Cecchini, ne era il Vice Presidente;
se risulti vero e fondato il richiamo fatto dall'«Espresso» alla relazione del «Collegio dei revisori», il quale avrebbe sottolineato la «mancata definizione dei Regolamenti previsti dallo Statuto; omessa adozione del Piano Strategico; mancata attuazione dei criteri di razionale organizzazione delle amministrazioni pubbliche; mancato completamento della procedura pubblicistica di determinazione dei compensi dei componenti degli organi sociali», e che il Presidente designato, dott. Ivan Cecchini, era il Vice Presidente del medesimo consiglio di amministrazione responsabile delle predette e gravi omissioni e inadempienze denunciate dal Collegio dei revisori che invece costituiscono, come giustamente chiosa «L'Espresso», «gran parte del lavoro basilare di ogni consiglio di amministrazione»;
quali siano le necessarie iniziative che, nell'ambito delle rispettive competenze, il Presidente del Consiglio dei ministri ed i Ministri per i beni e le attività culturali e dell'economia e delle finanze intendano intraprendere vista l'inefficienza e l'incapacità del consiglio di amministrazione della SIAE desumibili immediatamente dai fatti riportati dall'«Espresso», qualora ovviamente gli stessi trovassero conferma;
se risulti vero che il consiglio di amministrazione della SIAE ha determinato e percepito sin dal settembre 2003 i compensi dei propri componenti, tra i quali il designato presidente Ivan Cecchini, in aperta e grave violazione delle disposizioni legislative di cui all'articolo 13 del decreto legislativo n. 419 del 1999 e della direttiva della Presidenza del Consiglio del 2001, e se ciò fosse vero a quanto ammontino e quali necessarie iniziative intendano assumere il Presidente del Consiglio dei ministri ed i Ministri per i beni e le attività culturali e dell'economia e delle finanze al fine di garantire la sollecita restituzione alla SIAE delle somme illegittimamente percepite e di evitare che tale grave violazione si perpetui a danno della SIAE e degli autori italiani anche in futuro;
se e quali necessarie ed urgenti misure intendano assumere, nell'ambito delle rispettive competenze, il Presidente del Consiglio dei ministri ed i Ministri per i beni e le attività culturali e dell'economia e delle finanze qualora i dati riportati da «L'Espresso» fossero confermati, poichè non è affatto ammissibile che, come recita «L'Espresso», «nella sua attività di raccolta e ripartizione dei diritti perda vari milioni di euro, pur essendo tra le Società di collecting più “care” del mondo».