Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09332
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Atto n. 4-09332
Pubblicato il 15 settembre 2005
Seduta n. 862
IOVENE - Ai Ministri delle attività produttive e dell'economia e delle finanze. -
Premesso:
che Parmatour S.p.A., società turistica del gruppo Parmalat, è entrata in amministrazione straordinaria sotto la giuda del dott. Bondi e del dott. Peroglio Longhin nel gennaio del 2004 ed è in queste ore in fase di cessione;
che l'obiettivo dell'amministrazione straordinaria era di mantenere la continuità aziendale, l'unità delle attività, la tutela dei creditori ed il rispetto dell'occupazione dei dipendenti impegnati in sede, nelle agenzie e nelle strutture alberghiere, presenti sopratutto in Calabria e Sicilia, per un totale di circa 1000 persone tra dipendenti fissi e stagionali;
che dopo un anno e mezzo di lavoro, di cassa integrazione, di sacrifici e di condivisione del progetto, l'amministrazione straordinaria ha portato venerdì 9 settembre 2005 al Comitato di sorveglianza la scelta del Commissario e dei suoi consulenti di spezzettare Parmatour e cederla a pezzi ad una cordata formata da due aziende separate e di trasferire tutto il personale fisso dalle sedi di Parma, Milano e Roma a Napoli, con la prevedibile perdita di posti di lavoro e la probabile cancellazione di marchi importanti e prestigiosi che hanno fatto la storia del turismo italiano (Club Vacanze, Chiariva, Comitours, Going e Sestante);
che, secondo indiscrezioni di stampa, la cordata formata da "I Grandi Viaggi" e "Aurum Hotels" si è aggiudicata la gara per la cessione di Parmatour suddividendosi i villaggi e le attività;
che alla società "I Grandi Viaggi" andrebbero l'Hotel Relais des Alpes e i villaggi club vacanze all'estero, mentre al gruppo "Aurum Hotels" i villaggi club vacanze presenti nel sud dell'Italia, il tour operator e le agenzie di viaggi "Sestante";
che inoltre il gruppo "Aurum Hotels" si farebbe carico di salvaguardare l'occupazione di 279 dipendenti con sede di lavoro a Napoli;
considerato:
che la Soglia Hotel Groups aveva presentato una offerta di acquisto unitaria e si era impegnata a mantenere i posti di lavoro e valutare l'opportunità di una sede a Parma;
che l'impegno al mantenimento in esercizio della sede di Parma, nella quale opera una significativa quota di personale alle dipendenze di Parmatour, costituisce un preciso vincolo e presupposto del piano industriale che i partecipanti alla gara sono stati chiamati a presentare;
che con la divisione degli asset di Parmatour - villaggi italiani alla "Aurum Hotels" mentre quelli all'estero a "I Grandi Viaggi" - i dipendenti stagionali del gruppo che lavoravano in Calabria l'estate ed in montagna o all'estero l'inverno, garantendosi così l'annualità lavorativa, si potrebbero trovare senza lavoro invernale e sarebbe in forse anche quello estivo;
che i dipendenti di Parmatour hanno lavorato due anni in amministrazione straordinaria, disponibili alla collaborazione con le linee guida imposte dal Commissario, permettendo il risanamento dell'azienda, sicuri che sarebbe passata una proposta di acquisto unitaria e di salvaguardia vera dei posti di lavoro;
che solo in Calabria ci sono tre villaggi turistici ex Parmatour: l'"Hotel Triton" di Sellia Marina (Catanzaro), il "Baia Club Paraelios" e il "Sabbie Bianche" di Parghelia (Vibo Valentia), con oltre 360 dipendenti, a cui si devono aggiungere i lavoratori dell'indotto (fornitori di beni e servizi);
che le strutture turistiche in questione sono tra le più importanti della Calabria, influenzando tutto l'assetto economico ed occupazionale delle due province;
che il danno turistico e le ripercussioni per la provincia di Vibo Valentia e per la provincia di Catanzaro sarebbero incalcolabili qualora non si riuscisse a salvaguardare queste tre importanti attività turistiche, peraltro pienamente produttive,
si chiede di sapere:
quali ragioni abbiano portato allo "spezzatino" della Parmatour ed alla sua possibile cessione a gruppi diversi;
quali garanzie di continuità di lavoro si abbiano per i dipendenti delle diverse sedi e per la salvaguardia della qualità dei servizi turistici offerti;
se la cessione in atto sia in grado di mantenere e valorizzare le attività produttive ed i livelli occupazionali delle strutture collegate a Parmatour, ed in particolare dei due villaggi in provincia di Vibo Valentia e di quello in provincia di Catanzaro.