Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09240

Atto n. 4-09240

Pubblicato il 29 luglio 2005
Seduta n. 858

FILIPPELLI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

attualmente la correzione degli elaborati dell'esame di abilitazione all'esercizio della professione forense avviene col sistema sperimentale di affidarne la correzione a Commissioni esaminatrici di altri distretti di Corte d'Appello, al fine di evitare, come avveniva sovente, che il candidato scegliesse per compiere l'esame una sede dove, tradizionalmente, le prove si svolgevano con attenuata severità;

il sistema sperimentale citato non ha comunque eliminato la diseguaglianza nel trattamento, poiché si sono verificati casi eclatanti di correzioni "benevole" o "malevole", nonostante l'eliminazione del legame alla territorialità dello svolgimento delle prove;

va comunque ricordato che l'esame in oggetto non è un concorso e che anzi è previsto espressamente come "pratico", ossia diretto a verificare, oltre che il possesso delle nozioni e delle capacità argomentative di base, se il candidato abbia svolto utile pratica ed effettivamente si dimostri in condizioni di immettersi nell'esercizio della professione con adeguatezza, sia sotto il profilo teorico, sia sotto il profilo pratico,

l'interrogante chiede di sapere:

se il Ministro ritenga che, in attesa di una totale revisione della materia, ove dovesse permanere il sistema sperimentale delle correzioni dislocate, non sia necessario dare disposizioni affinché tutte le Commissioni esaminatrici attivino criteri di correzione il più omogenei possibili, pur nella non eliminabile componente soggettiva di valutazione delle varie sotto-commissioni;

se non ritenga che un ruolo fondamentale può essere esercitato dalla individuazione, a cura della Commissione Centrale, di criteri di massima più dettagliati rispetto a quelli, sostanzialmente ripetitivi, della normativa legale e diretti all'uniforme interpretazione e applicazione pratica della stessa;

se non sia tecnicamente possibile, anche in relazione alla sostenibilità degli oneri economici, la raccolta di tutti i compiti in sede nazionale e il rimescolamento degli stessi, con estrazione e assegnazione pro quota di candidati alle Commissioni distrettuali per la correzione e restituzione alla sede nazionale. Tale sistema non verrebbe ad eliminare le disomogeneità della correzione, ma avrebbe almeno il pregio di eliminare il pericolo di prevenzioni territoriali e di realizzare una maggiore giustizia distributiva;

se non si ritenga necessario, vista la funzione "pratica" dell'esame, nelle prove orali un maggior dettaglio, rispetto a quanto normativamente predisposto, dei criteri di massima da parte della Commissione Centrale, soprattutto per garantire uniformità dei giudizi e sempre per ridurre i margini del pericolo dell'eccesso di potere.