Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02239
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Atto n. 3-02239
Pubblicato il 28 luglio 2005
Seduta n. 857
DETTORI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
nel corso della risposta all’interrogazione 5-04534, presentata alla Camera dei deputati, in Commissione finanze, il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, on. Daniele Molgora, precisava che, a tutto il 31 maggio 2005, nei confronti delle società di calcio professionistiche partecipanti ai campionati di serie A, B e C risultava “un carico netto iscritto a ruolo di tributi erariali pari a circa 631 milioni di euro";
quasi tutte le società di calcio interessate dai debiti erariali avevano chiesto di poter regolarizzare le loro posizioni con l'Agenzia delle entrate, anche al fine di poter ottenere l'iscrizione nei campionati di calcio di serie A, B e C;
inopinatamente, con una assurda decisione depositata il 26 luglio scorso, la Camera di Conciliazione del CONI rigettava la richiesta di iscrizione di alcune società calcistiche tra cui la Torres di Sassari;
appare evidente che dette società di calcio, non potendo offrire l'unico spettacolo che ne legittimava l'esistenza (le partite di calcio), saranno costrette a fallire, pregiudicando così le ragioni di tutti i creditori ed in particolare dell'Agenzia delle entrate e quindi dello Stato;
non è dato sapere se tutti i 631 milioni di euro di debiti erariali - indicati dal sottosegretario Molgora - siano riconducibili alle società escluse dai campionati professionistici, ma appare evidente che - ove ciò non fosse - ci troveremmo al cospetto di società che - pur sostanzialmente non in regola - sono riuscite ad ottenere l'iscrizione illegittimamente, aggirando le norme varate dalla FIGC,
si chiede di conoscere:
se il Ministro dell'economia e delle finanze sia consapevole dell'enorme danno erariale (pari a circa 631 milioni di euro) che nasce dalle decisioni della Camera di Conciliazione del CONI;
a chi verranno imputati i danni conseguenti a tale assurda decisione;
a quale finalità di sana e corretta gestione della cosa pubblica corrisponda la decisione di non aiutare quelle società che chiedevano una dilazione per regolarizzare le loro pendenze erariali, preferendo invece assumere un atteggiamento di drastica intransigenza che provocherà la quasi certa inesigibilità dei crediti vantati dall'Erario;
quali siano le società di calcio indebitate con l'Erario e per quali somme;
quali società abbiano provveduto a regolarizzare la loro posizione entro il 30 giugno 2005.