Atto n. 4-01956

Pubblicato il 1° aprile 2025, nella seduta n. 289

PAITA - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, delle imprese e del made in Italy, dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che:

in più occasioni il Presidente USA Trump ha affermato la volontà di imporre dazi sulle importazioni di merce straniera, anche di origine europea;

nel primo mandato il Presidente USA aveva imposto dazi differenziati per categorie di beni e aliquote (dal 10 al 25 per cento), mentre nelle più recenti esternazioni sono stati annunciati dazi su prodotti UE in misura fissa, pari al 25 per cento, e per interi comparti;

l’imposizione di dazi sui prodotti italiani ne aumenta inevitabilmente il prezzo per il consumatore statunitense, penalizzando il produttore che si vedrà sottrarre quote di mercato da aziende che non risentono della medesima sovraimposizione;

il nostro Paese è il tredicesimo partner commerciale degli USA, con uno scambio commerciale nettamente favorevole, pari a circa 92 miliardi di euro: il valore delle esportazioni italiane negli USA è pari a 67 miliardi di euro, mentre quello delle importazioni dagli USA è pari a 24 miliardi di euro, con un saldo positivo pari a 43 miliardi di euro annui;

gli USA rappresentano il terzo Paese di destinazione delle merci italiane, ma l’effetto degli annunci di imposizioni di dazi sta già rappresentando un problema per i piani di investimento dei produttori italiani;

già da diverse settimane le associazioni italiane di produttori enogastronomici e agricoli manifestano la loro preoccupazione per l’annuncio del presidente Trump di voler introdurre pesantissimi dazi sulle nostre eccellenze alimentari quali, a titolo esemplificativo, vino, olio, parmigiano, liquori e basilico;

la Liguria è una delle regioni trainanti per l’economia del Paese. Come riportato durante la recente presentazione dei dati sull'economia ligure al tavolo territoriale di “The European house - Ambrosetti”, le proiezioni di crescita del PIL regionale per il 2025 si attestano intorno all’1,5 per cento, superiori ai dati nazionali che attestano la crescita all’1,2 per cento, grazie a settori trainanti quali la blue economy e la logistica, il turismo e il settore ricerca e sviluppo;

in controtendenza con le previsioni positive per il 2025, nel 2024 si è purtroppo registrata una flessione del 24 per cento delle esportazioni, dovuta in particolare a una normalizzazione rispetto ai dati particolarmente positivi del 2023 dovuti alle commesse straordinarie per la cantieristica navale diretta negli Stati Uniti;

come riportato dai rappresentanti regionali della Confederazione italiana agricoltori, alcuni carichi di vini diretti negli USA sarebbero già stati bloccati dagli spedizionieri in attesa della definizione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump;

l’annuncio dei dazi da parte dell’amministrazione statunitense ha inoltre già allarmato il mondo produttivo ligure, in particolare quello delle produzioni di basilico DOP semilavorato, per il quale il mercato statunitense rappresenta lo sbocco per un quantitativo annuo di 10 tonnellate di prodotto, equivalente a 1.300 chilogrammi di foglie;

a partire dall’insediamento del presidente Trump, il Governo ha più volte rivendicato il rapporto privilegiato che l’Italia ha nei confronti degli Stati Uniti che, pertanto, avrebbero risparmiato i prodotti italiani dai dazi più volte annunciati dagli USA;

in quest’ottica, si registra l’immobilità da parte del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il quale non risulta abbia elaborato alcuna soluzione per ovviare al pericolo che i dazi rappresenterebbero per il nostro Paese,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo ritengano che i dazi annunciati dal Presidente USA possano impattare negativamente sulla crescita del Paese e sull’economia reale, in particolare sulle produzioni liguri richiamate, e in che misura ritengano concreta e imminente l’introduzione dei medesimi;

se sia stata avviata un’analisi sui possibili effetti negativi sulle filiere produttive italiane che verrebbero colpite dagli eventuali dazi;

se siano state avviate azioni diplomatiche volte a prevenire l’imposizione di dazi che danneggerebbero l’export dei prodotti italiani;

se vi sia un piano strategico per coordinare la logistica e velocizzare i trasporti dei prodotti italiani negli USA, al fine di anticipare l’eventuale introduzione di dazi;

se siano state intraprese azioni per difendere il made in Italy dai prodotti alimentari stranieri contraffatti;

se si intenda avviare una campagna di promozione dei prodotti italiani in altri mercati internazionali.