Pubblicato il 4 marzo 2025, nella seduta n. 280
CAMUSSO, ALFIERI, ROJC, SENSI, VERDUCCI, ROSSOMANDO, D'ELIA, RANDO, BASSO, IRTO, FRANCESCHELLI, MANCA, TAJANI, DELRIO, PARRINI, FURLAN, VALENTE, ZAMPA, GIORGIS, MARTELLA - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che:
l'agenzia USAID (United States agency for international development), istituita nel 1961 dal presidente John F. Kennedy, rappresenta la più grande agenzia internazionale di cooperazione, sviluppo e assistenza umanitaria;
nel 2023, USAID ha erogato 72 miliardi di dollari in aiuti umanitari a livello globale, coprendo il 42 per cento del totale monitorato dall'ONU nel 2024, a sostegno di progetti riguardanti la sicurezza e la protezione di popolazioni in condizioni di emergenza, di povertà estrema, colpite da conflitti, crisi economiche e calamità naturali, garantendo vitale assistenza a milioni di persone vulnerabili;
considerato che:
il 20 gennaio 2025, con un ordine esecutivo, l’amministrazione Trump ha congelato per 90 giorni gli aiuti esteri americani in attesa di una revisione complessiva, confermando il successivo 26 febbraio un taglio del 90 per cento dei finanziamenti destinati a USAID;
questa decisione ha comportato la chiusura di uffici, la sospensione della maggior parte del personale e il licenziamento di oltre 1.600 dipendenti negli Stati Uniti, con il rischio concreto della totale cancellazione di quasi 5.800 progetti umanitari nel mondo;
rilevato altresì che:
tale provvedimento avrà impatti devastanti non solo sull'assistenza umanitaria, ma anche sull’occupazione diretta e indiretta, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro in tutto il mondo e generando un “effetto domino” che potrebbe spingere altri donatori internazionali a ridurre il proprio impegno;
numerose associazioni del terzo settore, organizzazioni non governative e organizzazioni umanitarie, tra cui l'UNICEF e CESVI, hanno già lanciato l'allarme, sottolineando come la sospensione improvvisa dei finanziamenti comprometta interventi essenziali, contribuisca ad accentuare la destabilizzazione in numerose regioni del pianeta e aggravi il divario tra bisogni umanitari e risorse disponibili;
il rischio di collasso per l’intero sistema globale di aiuti è ulteriormente minacciato dall’annuncio dell’amministrazione statunitense di volersi ritirare dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e dal blocco dei finanziamenti all’UNRWA, l’agenzia ONU per l’assistenza ai rifugiati palestinesi,
si chiede di sapere:
se il Governo italiano sia a conoscenza della gravità della situazione e delle conseguenze della drastica chiusura di USAID sul sistema di cooperazione internazionale e sugli aiuti umanitari;
quali iniziative intenda adottare, anche al fine di promuovere un'azione coordinata con altri Stati membri dell'Unione europea, per contrastare le conseguenze della chiusura di USAID, tutelando i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dai trattati dell’Unione europea;
se intenda proporre un aumento dei contributi italiani ed europei ai programmi umanitari più colpiti, nonché avviare un dialogo diplomatico con l’amministrazione statunitense per sollecitare un ripensamento su tali decisioni, che rischiano di compromettere la stabilità internazionale e il sostegno alle popolazioni più vulnerabili.