Atto n. 3-01724

Pubblicato il 26 febbraio 2025, nella seduta n. 278
Svolto question time il 27 febbraio 2025 nella seduta n. 279 dell'Assemblea

ALFIERI, BOCCIA, DELRIO, LA MARCA - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che:

a poco più di un mese dall’avvio della nuova presidenza Trump, il mondo occidentale si trova a vivere un rovesciamento dell’ordine su cui poggiava dalla fine della seconda guerra mondiale, fondato sui comuni valori liberali della democrazia, dello stato di diritto, del pluralismo politico, economico e sociale. Le scelte adottate sin da subito dal Presidente statunitense appaiono, invece, tutte tese a destabilizzare gli equilibri internazionali. Il nuovo corso della politica estera americana promette di seguire la filosofia “America first”, puntando a rinegoziare gli impegni internazionali e a ridefinire il ruolo degli USA nelle organizzazioni globali;

l’attacco frontale ad ogni forma di multilateralismo e la costante delegittimazione delle sedi internazionali ha caratterizzato gli ordini esecutivi firmati da Donald Trump, in tal senso si pensi al ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima, dal Global compact on migration, dal Consiglio ONU per i diritti umani fino ad arrivare all’ordine di esecuzione che autorizza sanzioni economiche aggressive contro la Corte penale internazionale, accusata di “azioni illegittime e senza fondamento” oltre che di una “condotta maligna”, sanzioni prontamente condannate in una dichiarazione congiunta da 79 Paesi membri delle Nazioni Unite, tra cui figurano diversi Paesi europei, ma non l’Italia;

la scelta di ricorrere a relazioni bilaterali, per lo più basate su un rapporto di forza volto a subordinare il mondo ad una leadership americana, mette chiaramente a dura prova il vincolo transatlantico tra Stati Uniti e Europa;

per il Presidente Trump l'Unione europea non è più da considerare un interlocutore privilegiato e la riprova si è avuta nella gestione del dossier ucraino, rispetto al quale l’Europa è stata platealmente tagliata fuori e non considerata in alcun modo un attore essenziale del processo di pace;

di fronte alle nuove politiche statunitensi i partner europei si sono mossi da subito cercando di mantenere un’unità e un’azione coordinata, pur nelle difficoltà e nelle differenze. Ai due vertici di Parigi convocati dal Presidente francese, Emmanuel Macron, e alle dure condanne espresse nei confronti delle sanzioni adottate contro la Corte penale internazionale, sono seguite azioni a sostegno del Presidente Zelensky, accusato da Donald Trump di essere il responsabile dell’aggressione russa, e l’adozione da parte del Consiglio UE del sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa;

l’amministrazione statunitense, tuttavia, non pare minimamente intenzionata a rivedere le aperture nei confronti del Presidente russo, Vladimir Putin, in tal senso basti pensare che il 24 febbraio si è schierata per ben due volte con la Russia in due diverse votazioni all’ONU: prima nel voto di una risoluzione non vincolante all’Assemblea generale redatta dall'Ucraina e dall'Unione europea che condannava la Russia, definendola uno Stato aggressore e chiedendone il ritiro delle truppe, cui hanno votato contro, e, successivamente, nel voto di un’altra risoluzione al Consiglio di sicurezza, presentata proprio dagli Stati Uniti, in cui si richiede una pace immediata in Ucraina, senza menzionare l’invasione russa o attribuirle alcuna colpa;

in questo contesto il Governo italiano, nonostante l’ambizione della Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, a fare “da ponte” tra USA e Unione europea, non pare esercitare alcun ruolo decisivo e si attesta su una politica ambigua, tacendo sugli attacchi alla Corte penale internazionale e in generale ai diversi organismi internazionali, senza rivendicare apertamente la presenza dell’Europa nei negoziati di pace per l’Ucraina e condannare la politica dei dazi nei confronti dei Paesi UE annunciata dal presidente Trump,

si chiede di sapere quale sia la posizione del Governo italiano rispetto alle politiche aggressive condotte dal Presidente Trump nei confronti dell’Europa e in quali modi intenda adoperarsi in difesa del multilateralismo e delle sedi internazionali, nonché affinché i negoziati di pace avviati con il Presidente russo vedano pienamente coinvolta l’Unione europea, oltre all’Ucraina, per il raggiungimento di una pace giusta e duratura.