Atto n. 4-01861

Pubblicato il 26 febbraio 2025, nella seduta n. 278

DAMANTE, LICHERI Sabrina, BILOTTI - Al Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione. -

Premesso che il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) costituisce la spina dorsale della strategia italiana per la ripresa economica e lo sviluppo sostenibile post pandemia, con un investimento totale previsto di 194,4 miliardi di euro. Questo piano ambizioso mira a trasformare l'infrastruttura italiana, potenziare l'innovazione tecnologica, migliorare la sostenibilità ambientale e rafforzare il tessuto sociale ed economico del Paese;

considerato che:

le discrepanze regionali nella realizzazione dei progetti PNRR sono significative e preoccupanti, con il Nordest che ha completato il 26 per cento dei bandi, il Nordovest il 24 per cento, mentre il Centro-Sud e le isole hanno completato solo il 21 per cento dei progetti. Questi dati evidenziano una problematica distribuzione e gestione delle risorse che favorisce alcune regioni a scapito di altre, in particolare quelle del Mezzogiorno;

secondo l'analisi dell’esperto di Banca d'Italia, Sauro Mocetti, dei 194,4 miliardi di euro di dotazione sono stati assegnati 152 miliardi, di cui 104,1 alle amministrazioni pubbliche, 44,2 ai soggetti privati e 3,7 alle riforme, mentre non risultano assegnati 42,4 miliardi, risorse per le quali non risulta ancora identificato un soggetto attuatore;

inoltre, l'avanzamento medio dei lavori nei bandi di grande entità (superiori ai 5 milioni di euro) è incrementato dal 15 al 39 per cento. Tuttavia, nel Mezzogiorno, la situazione è allarmante: il 48 per cento delle opere pubbliche non è stato neppure avviato, il 21 per cento è in ritardo, e solo il 21 per cento è stato completato. Ciò dimostra una grave inerzia che minaccia di lasciare indietro il Sud in termini di sviluppo e coesione sociale;

Svimez evidenzia che il Sud Italia detiene una quota maggiore di risorse PNRR per opere pubbliche (26,2 miliardi di euro su 65 miliardi totali), i ritardi sono più ampi nelle Regioni rispetto ai Comuni. Infatti, al Sud, il 33 per cento di questi fondi è gestito dai Comuni e il 15 per cento dalle Regioni. A fine dicembre 2024, i Comuni avevano avviato lavori per 5,6 miliardi di euro, mentre le Regioni solo per 1,9 miliardi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto, in particolare dei significativi ritardi nel Mezzogiorno rispetto ad altre aree del Paese, e quali fattori contribuiscano a questa disparità di realizzazione;

alla luce dei persistenti ritardi nei progetti del PNRR, specialmente nel Mezzogiorno, e considerando l'importanza vitale di ogni euro stanziato dal piano per lo sviluppo equo delle regioni, quali azioni precise e immediate abbia intrapreso o stia programmando di intraprendere per assicurare che tutti i fondi del PNRR siano completamente ed efficacemente utilizzati nei tempi previsti;

quali iniziative intenda adottare per prevenire qualsiasi riduzione o riallocazione delle risorse che potrebbe compromettere ulteriormente gli obiettivi di sviluppo delle regioni.