Pubblicato il 13 febbraio 2025, nella seduta n. 273
DE PRIAMO - Ai Ministri dell'ambiente e della sicurezza energetica e dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -
Premesso che:
sul litorale laziale, tra Roma e Ostia, sorge la riserva naturale statale Litorale romano, un'area naturale protetta che si estende per oltre 16.000 ettari, comprendendo un ampio territorio di interesse storico-naturalistico, tra cui la pineta di Castel Fusano e la tenuta presidenziale di Castelporziano;
la riserva è stata istituita con decreto del Ministero dell’ambiente 29 marzo 1996, ed in virtù di apposita convenzione la gestione è stata affidata congiuntamente al municipio X di Roma ed al Comune di Fiumicino per le aree di rispettiva competenza;
tra il 2018 e il 2024 circa 525 ettari della riserva, ricadenti in particolare nel perimetro della tenuta del Presidente della Repubblica di Castelporziano, sono stati oggetto di disboscamento a causa degli effetti nocivi derivanti dalla diffusione della Toumeyella parvicornis Cockerell, nota come cocciniglia tartaruga;
l’esistenza di tali insetti, già nota dal 2015, è stata trascurata dagli enti incaricati della gestione della riserva, che non hanno applicato le necessarie misure conservative per proteggere il polmone verde della tenuta presidenziale di Castelporziano, ed il disboscamento dei pini rappresenta l’evidente fallimento delle politiche di contrasto alla cocciniglia tartaruga, messe in campo con troppo ritardo;
si assiste alla lenta e inesorabile scomparsa della pineta monumentale che costituisce la tenuta, rappresentando ciò non solo un danno ambientale, ma soprattutto una grave sconfitta per la collettività,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano: svolgere verifiche ed accertamenti circa l’adozione delle misure di contrasto e quelle necessarie per il contenimento degli effetti nocivi che hanno determinato il disboscamento della tenuta, nonché verificare se siano stati concessi finanziamenti e come siano stati utilizzati dagli enti gestori della riserva naturale per l’adozione delle misure capaci di fermare i danni ambientali derivanti dalla diffusione della cocciniglia tartaruga; avviare iniziative al fine di impedire che fatti simili possano ripetersi in futuro nel medesimo contesto e per garantire la protezione di un’area di così alto valore naturalistico, incentivando la realizzazione di interventi che riportino la zona alle condizioni originarie.