(riformulazione del n. 1-00121)
Pubblicato il 28 gennaio 2025, nella seduta n. 267
PAROLI, GASPARRI, ROSSO, ZANETTIN, SILVESTRO, DAMIANI, TERNULLO, TREVISI
Il Senato,
premesso che:
secondo le ultime rilevazioni di Terna, nel 2024 i consumi elettrici italiani sono aumentati del 2,2 per cento rispetto al 2023. Lo scorso anno le fonti rinnovabili hanno registrato il dato più alto di sempre di copertura della domanda, pari al 41,2 per cento (rispetto al 37,1 per cento del 2023). Il valore è in aumento grazie al contributo positivo, in particolare, della produzione idroelettrica e fotovoltaica;
pertanto, la produzione di energia idroelettrica rappresenta una delle più importanti fonti di energia rinnovabile e programmabile, e svolge un ruolo strategico per garantire l'indipendenza e la sicurezza energetica nazionale;
l'Italia presenta una durata massima delle concessioni idroelettriche (da 30 a 50 anni) tra le più basse d'Europa e in alcuni Stati (Finlandia, Regno Unito, Norvegia, Svezia) le concessioni hanno durata illimitata;
l'Italia, inoltre, è uno dei pochi Paesi europei ad aver fatto ricorso a meccanismi di gara per la riassegnazione delle concessioni già scadute, operando in un contesto europeo di non piena reciprocità, laddove altri Stati hanno prolungato la durata delle concessioni ovvero si sono opposti all'apertura del mercato in considerazione del fatto che l'acqua è una risorsa pubblica limitata;
considerato che:
è fondamentale garantire una ripartenza degli investimenti per la manutenzione e l'ammodernamento delle centrali idroelettriche, con evidenti ricadute benefiche in termini non solo di produzione energetica, ma anche di tutela del territorio;
è evidente, pertanto, l'esigenza di valutare l’introduzione di meccanismi atti a favorire gli investimenti, attraverso la valorizzazione delle concessioni in essere; infatti, all'avvicinarsi della data di scadenza delle concessioni idroelettriche, di solito i titolari si limitano agli investimenti conservativi; al contrario, la riassegnazione delle concessioni in favore del concessionario uscente potrebbe garantire un dispiegamento notevole di investimenti per interventi di manutenzione straordinaria, al fine di incrementare la capacità produttiva e di stoccaggio, oltre a una maggiore efficienza delle infrastrutture e una migliore conservazione dei volumi di invaso, garantendo vantaggi e compensazioni per i territori interessati;
l'aumento della produzione idroelettrica connessa ai nuovi investimenti consentirebbe di incrementare la copertura del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili, ridurre le emissioni inquinanti e accrescere l'indipendenza energetica del Paese,
impegna il Governo ad avviare in Europa tutte le opportune interlocuzioni al fine di tutelare la filiera italiana dell'idroelettrico, anche attraverso la possibilità di una riassegnazione delle concessioni in essere al concessionario uscente a valore di mercato secondo la proposta di modifica normativa già anticipata dal ministro Pichetto Fratin a fine 2023, che prevede la possibilità per le Regioni e Province Autonome di avvalersi di un’ulteriore procedura per la riassegnazione delle concessioni a fronte di piani di investimento condivisi con le stesse amministrazioni, che garantirebbero importanti ricadute positive sia in chiave energetica che ambientale per i territori interessati e in generale per il nostro Paese, eliminando in tal modo le asimmetrie normative di gestione degli asset energetici tra i diversi Stati.