Atto n. 4-01553

Pubblicato il 29 ottobre 2024, nella seduta n. 235
Trasformato in 3-01499

MAIORINO, SIRONI, LICHERI Sabrina, BEVILACQUA - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -

Premesso che:

“OnlyFans” è un sito web per adulti, nato nel 2016 a Londra, che offre servizi di intrattenimento tramite abbonamento. I creatori di contenuti (content creator) possono guadagnare denaro dagli utenti, definiti fan, che si iscrivono ai loro contenuti. Si tratta quindi contenuti esclusivi a pagamento che risultano essere per la grandissima parte di natura sessuale. La società paga l'80 per cento delle commissioni riscosse al creatore dei contenuti, mentre il restante 20 per cento è trattenuto da OnlyFans;

i contenuti sessualmente espliciti non sono mancati sin dall’esordio nel 2016, ma la vera svolta “porno” di OnlyFans è arrivata nel 2018, quando l’imprenditore britannico Timothy Stokely, il fondatore, ha venduto il 75 per cento delle quote della Fenix international, la società cui OnlyFans fa capo, all’imprenditore ucraino-americano Leonid Radvinsky, già noto magnate dell’industria pornografica e proprietario del sito di webcam erotiche “MyFreeCams”;

sulla piattaforma OnlyFans il rapporto con i fan è molto più diretto, se confrontato con i tradizionali social network. La relazione intima con i “seguaci” assicura una certa fidelizzazione, ma comporta anche dei rischi per i creator, specialmente se inesperti;

per avere un profilo di successo bisogna impegnarsi molto e non solo nella creazione di contenuti: in realtà, gran parte del lavoro è di promozione che avviene su altri canali social, soprattutto “Twitter”. È questa la ragione per cui intorno a OnlyFans sono nate parecchie agenzie che gestiscono i profili dei creator, addirittura rispondendo ai messaggi in chat al loro posto;

la trasmissione televisiva "È sempre Cartabianca", andata in onda il 22 ottobre 2024, è tornata ad analizzare il fenomeno del web OnlyFans in costante crescita, soffermandosi sui format a sfondo sessuale e sugli influencer sempre più comuni tra content creator, anche giovanissimi;

in particolare, una parte della trasmissione, sotto il titolo “Sesso e influencer: chi c'è dietro?”, riporta l’intervista di Francesca, una diciottenne content creator, che racconta la sua storia cominciata con l’iscrizione a OnlyFans e l’inserimento di contenuti decisi unicamente da lei. Successivamente all’iscrizione, Francesca è stata contattata da una persona molto famosa sulla piattaforma per fare una collaborazione insieme. A collaborazione avvenuta, la stessa persona l’ha invitata ad entrare nell’agenzia del suo fidanzato per aumentare i propri risultati sulla piattaforma e, di conseguenza, le entrate economiche. Francesca ha deciso di entrare ed effettivamente da allora i suoi guadagni sono aumentati in modo spropositato. A quel punto, l’agenzia, che trattiene il 50 per cento dei guadagni della ragazza, l’ha convinta a trasferirsi a Bucarest per pagare meno tasse. Francesca ha lasciato la scuola, 2 mesi prima di finire il quinto anno, e si è trasferita a casa del gestore dell’agenzia a Bucarest dove, insieme, realizzano i contenuti;

l’autonomia di Francesca nel definire i propri contenuti, però, è finita dopo solo 2 mesi quando l’agenzia le ha chiesto di modificare il format, perché non bastava più vendere solo le foto, e le ha proposto di far un tour d’Italia dove andava a dire ai fan (giovani scelti dall’agenzia) che potevano fare un video insieme a lei. Da allora le richieste sono sempre state maggiori e sono seguiti altri tour con persone più adulte, sempre scelte dall’agenzia;

la creator ha spiegato che, anche quando le richieste diventano pesanti, è difficile lasciare le agenzie a causa delle numerose ripercussioni. Il contratto firmato con l’agenzia prevede per il recesso un preavviso di 90 giorni e una penale d’uscita, e, cosa non da poco, dopo aver lasciato l’agenzia la stessa trattiene il diritto allo sfruttamento dell’immagine della creator per un anno. Francesca ha evidenziato come sui social 90 giorni rappresentano un tempo troppo lungo che potrebbe comportare la “morte” del proprio personaggio;

Francesca infine ha affermato che il 99 per cento delle creator ha dietro un’agenzia e non è vero che le ragazze lavorano in proprio come spesso dichiarano;

considerato che:

il pubblico di OnlyFans è composto per l’80 per cento da uomini e per il 20 per cento da donne, al contrario i creator sono per la maggior parte giovani donne e attirano specialmente utenti giovanissimi: più del 60 per cento degli iscritti ha un’età compresa fra 18 e 34 anni, anche se non è trascurabile la sua diffusione fra il pubblico più maturo (27,5 per cento fra 35 e 54 anni);

secondo il rapporto annuale sui guadagni del 2023, pubblicato dalla società madre di OnlyFans, Fenix international, gli account degli utenti sono aumentati del 28 per cento in un anno fino a raggiungere ben 305 milioni di fan. Per via della crescente popolarità di OnlyFans sempre più persone, anche giovanissime, scelgono di condividere on line video e foto hard, allettate da una promessa di facili guadagni. Risulta anche che la base dei creatori è aumentata del 29 per cento, raggiungendo i 4,1 milioni di account;

ci sono stati rapporti contrastanti sul sito in termini di sicurezza personale e sicurezza economica. Risulta che i creatori sarebbero stati perseguitati e molestati dai clienti, a volte con conseguente fuga di informazioni personali del creatore;

un documentario della “BBC Three” ha sostenuto nel 2020 che un terzo dei profili Twitter a livello globale che pubblicizzano contenuti pornografici o simili appartengono a individui minorenni, molti dei quali hanno usato la piattaforma per condividere i loro contenuti. Nel maggio 2021, la BBC ha riferito che OnlyFans stava fallendo nell'intento di impedire agli utenti minorenni di vendere e apparire in video espliciti, dopo un'indagine eseguita dall'ente televisivo. Questa prendeva in considerazione anche segnalazioni da parte della polizia britannica, scuole e enti a sostegno dei minorenni che hanno subito abusi sessuali;

nel 2021 una coalizione bipartitica negli Stati Uniti ha deciso di fare pressione sul Dipartimento di giustizia per indagare su OnlyFans per sfruttamento minorile, citando le crescenti segnalazioni delle forze dell'ordine e delle organizzazioni per la sicurezza dei bambini su minori venduti sulla piattaforma, così come i casi di traffico di sesso e di abuso basato sulle immagini;

considerato infine che con il termine prostituzione, secondo la definizione contenuta nella sentenza della sezione III della Corte di cassazione, 8 ottobre 2004, n. 45785, si intende testualmente “qualsiasi prestazione sessuale effettuata dietro corrispettivo, senza che la prestazione sessuale debba necessariamente consistere nella ‘congiunzione carnale’: infatti, qualsiasi attività diretta a eccitare e soddisfare la libidine sessuale del destinatario si configura come ‘prestazione sessuale’ e integra prostituzione se è appositamente retribuita dal destinatario della medesima”. Pertanto, rientra nella prostituzione qualsiasi attività sessuale posta in essere dietro corrispettivo in denaro, anche se priva del contatto fra due soggetti, cioè on line,

si chiede di sapere:

se non si ravvedano profili di sfruttamento della prostituzione e della prostituzione minorile;

se i Ministri in indirizzo intendano agire sulle piattaforme che ospitano contenuti per soli adulti ove non sia verificato e verificabile che i/le creator siano effettivamente liberi nella creazione di contenuti e non costretti a sottostare a richieste che li portano a spingersi ben oltre quello che avevano immaginato.