Atto n. 3-01421

Pubblicato il 16 ottobre 2024, nella seduta n. 232
Svolto question time il 17 ottobre 2024 nella seduta n. 233 dell'Assemblea

MAGNI, DE CRISTOFARO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

da notizie di stampa sembrerebbe che dopo giorni di riferite forti turbolenze nella maggioranza, il Consiglio dei ministri abbia approvato il testo definitivo della prossima manovra finanziaria. Si tratterebbe, a detta della stampa, di una misura complessiva da 30 miliardi di euro;

il totale complessivo sarebbe frutto anche della decisione di operare tagli lineari alle dotazioni dei Ministeri del 5 per cento e del contributo dovuto dalle banche;

il contributo verrebbe chiesto alle banche italiane, nello specifico, che assisteranno nel 2024 a una crescita dei loro profitti tra i 5 e i 10 miliardi, a dispetto della vicenda dell’Eurotower, arrivando così a incassare qualcosa come 50 miliardi di euro;

proprio sul capitolo delle banche e del contributo previsto, quindi, nelle settimane scorse si era acceso un dibattito, molto interessante, a parere degli interroganti, in quanto finalmente, il Ministro in indirizzo, a fronte della grave situazione di crisi vissuta dal Paese, delle diseguaglianze crescenti, della necessità di preservare i servizi pubblici (la sanità e la scuola prima di tutto) da tagli che porrebbero a repentaglio i livelli essenziali di assistenza, ha paventato la necessità di una tassa per i profitti in eccedenza generati dalle aziende che hanno beneficiato di scenari complicati per la collettività, quale appunto il caso delle banche durante i rialzi dei tassi applicati dalla BCE;

l’aumento dei tassi d’interesse da parte della BCE spingerà infatti anche quest’anno i risultati del settore bancario, che vedrà aumentare i profitti lordi di 5,10 miliardi rispetto ai 40,6 miliardi del 2023, come emerge dal comunicato relativo al rapporto stilato dalla divisione Analisi e ricerche della FABI;

le notizie di stampa all’indomani del Consiglio dei ministri del 15 ottobre riportano che il contributo delle banche altro non sia se non un prestito, un anticipo di cassa, che quindi dovrà essere recuperato. Il contributo trattenuto con il rinvio delle deduzioni, infatti, verrà recuperato gradualmente dalle banche nell’arco del triennio successivo alle due annualità, dunque tra il 2027 e il 2029,

si chiede di sapere quale sia in dettaglio il meccanismo individuato dal Governo da applicare agli istituti bancari e se il Ministro in indirizzo ritenga di poterlo considerare un contributo sufficiente e adeguato alle pesanti situazioni di crisi vissute dal Paese e ai sacrifici che di certo verranno imposti dalla prossima legge di bilancio alle persone e alle famiglie, specie nelle fasce più fragili della popolazione.