Atto n. 1-00104

Pubblicato il 10 ottobre 2024, nella seduta n. 230

PIRRO, MARTON, MAZZELLA, CASTELLONE, GUIDOLIN, FLORIDIA Barbara, LICHERI Ettore Antonio, LICHERI Sabrina, BEVILACQUA, BILOTTI, DI GIROLAMO

Il Senato,

premesso che:

il diritto alla salute è costituzionalmente garantito all’articolo 32 della Costituzione;

i dati dell’OMS indicano che nel 2019, in una fase, quindi, pre pandemica, quasi un miliardo di persone nel mondo ha presentato un disturbo di salute mentale e che una persona su 100 è deceduta per suicidio e nel 58 per cento dei casi il suicidio si è verificato prima dei 50 anni;

la Corte costituzionale, con sentenza n. 22 del 2022, ha evidenziato il malfunzionamento strutturale del sistema di assegnazione presso le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). Pare emergere, infatti, l’esistenza di lunghe liste d’attesa e "un difetto di tutela effettiva dei diritti fondamentali delle potenziali vittime di aggressioni" e, allo stesso tempo, una lesione del "diritto alla salute del malato, al quale nell’attesa non vengono praticati i trattamenti - rientranti a pieno titolo tra i LEA (...) - che dovrebbero essergli invece assicurati, per aiutarlo a superare la propria patologia e a reinserirsi gradualmente nella società";

la Corte ha, inoltre, posto l’attenzione sull’estromissione del Ministro della giustizia da ogni competenza in merito all’esecuzione della misura di sicurezza, nonostante l’assegnazione alle REMS rientri a pieno titolo tra i "servizi relativi alla giustizia" e, in particolare, della giustizia penale, sulla cui organizzazione e funzionamento il Ministro della giustizia è competente ex articolo 110 della Costituzione;

evidenziato che la legge Basaglia (legge n. 180 del 1978) è inequivocabilmente un pilastro nella disciplina della materia e il punto di partenza di un nuovo modo di pensare e gestire la psichiatria con il merito di aver chiuso luoghi di coercizione e aver aperto un dibattito sul rispetto della dignità umana. Al contrario, altri profili della stessa legge risultano ancora meritevoli di valutazione e applicazione. Si veda, ad esempio, il potenziamento della rete dei servizi per la salute mentale con l’istituzione dei centri polifunzionali per la salute mentale,

impegna il Governo:

1) a porre in essere interventi legislativi volti a disciplinare in modo più coerente con quanto esposto la materia;

2) a colmare il vuoto applicativo riguardante la legge Basaglia, istituendo i centri polifunzionali per la salute mentale;

3) ad aumentare i posti letto nelle REMS e a garantire una loro equa distribuzione a livello regionale;

4) ad adottare iniziative per rimuovere qualsiasi forma di discriminazione, stigmatizzazione ed esclusione nei confronti delle persone con disagio, sofferenza psicologica e disturbo mentale, promuovendo campagne volte a sensibilizzare e a divulgare la conoscenza del tema;

5) a predisporre un nuovo piano nazionale per la salute mentale per una strategia di intervento volta al rilancio dei servizi per la salute mentale e per il superamento e il riequilibrio delle diversità regionali;

6) ad adottare iniziative per garantire, quale componente essenziale del diritto alla salute, i livelli essenziali di assistenza di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, privilegiando percorsi di cura individuali in una prospettiva di presa in carico a livello preventivo e, quando necessario, terapeutico della persona nel complesso dei suoi bisogni, per una piena inclusione sociale secondo i principi della "recovery" e sulla base di un processo partecipato;

7) ad adottare iniziative atte a garantire, nell'ambito dell'assistenza distrettuale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, alle donne, ai minori, alle coppie e alle famiglie, le prestazioni, anche domiciliari, psicologiche e psicoterapeutiche necessarie ed appropriate;

8) ad istituire un osservatorio sulla condizione della salute mentale e del benessere psicologico dell'adulto, dell'adolescente e del minore a seguito degli interventi e delle misure prese per contrastare l'emergenza sanitaria in atto, nel rispetto dei vincoli di bilancio;

9) a porre in essere scelte di indirizzo che mettano la salute fisica, psicologica e mentale dell'infanzia e dell'adolescenza al centro delle politiche socio-sanitarie del Paese e dei singoli territori, coinvolgendo i neuropsichiatri infantili, i pediatri, gli psichiatri, gli psicologi, i servizi educativi e quelli solidali del terzo settore, favorendo la creazione, all'interno dei dipartimenti di salute mentale, di servizi dedicati alla fascia d'età 14-25;

10) a istituire presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e presso le università un servizio di supporto e assistenza psicologica;

11) a valutare l'opportunità di adottare iniziative, per quanto di competenza, per rafforzare l'organizzazione territoriale della salute mentale e quella della medicina preventiva, a partire dall'ambulatorio del pediatra di famiglia e del medico di medicina generale, al fine di individuare precocemente le criticità ed operare le scelte necessarie per effettuare la presa in carico dei pazienti e delle famiglie in difficoltà nel rispetto delle competenze regionali;

12) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, atte a orientare i servizi sui bisogni di salute mentale dei giovani, servizi che oggi sono caratterizzati da un elevato livello di frammentazione nei metodi, nei luoghi e nelle modalità di interazione, comportando spesso anche la mancata richiesta di aiuto;

13) a valutare la possibilità di sostenere la diffusione di linee di ascolto e di emergenza per giovani e adulti;

14) ad adottare iniziative per incrementare il numero di posti letto pubblici dedicati alla salute mentale ed alla neuropsichiatria infantile, al fine di potenziare le risposte verso i quadri acuti di natura neuropsichiatrica con la disponibilità adeguata di luoghi di ricovero specialistici, e a sviluppare adeguati servizi territoriali che possano attuare un'efficace e prolungata presa in carico dopo la risoluzione delle acuzie;

15) ad istituire un gruppo multidisciplinare di coordinamento centrale che possa orientare gli interventi di salute mentale, predisponendo progetti e programmi volti a soddisfare adeguatamente i bisogni della popolazione, inquadrandoli nelle diverse situazioni sia di elezione che di emergenza nell'ambito del territorio nazionale, nel rispetto dei vincoli di bilancio;

16) ad adottare iniziative per istituire la figura dello psicologo, all'interno dei reparti di pediatria e neonatologia degli ospedali del servizio sanitario nazionale, con l'obiettivo di tutelare il benessere psicologico dei degenti (bambini e adolescenti) e delle loro famiglie, con particolare riferimento alle condizioni di cronicità o di disagio psico-sociale;

17) a tenere in considerazione, così come specificato in un messaggio del maggio 2020 del World economic forum, i bisogni dei bambini e degli adolescenti in ogni dibattito o decisione di adozione di misure restrittive secondo lo slogan "Non per noi, ma con noi";

18) ad adottare iniziative per prevedere strutture di libero accesso riservate ai ragazzi, capaci di dare risposte riguardo la salute mentale e psicologica e di esercitare attività di ascolto rispetto alle problematicità dell'età adolescenziale;

19) ad adottare iniziative per implementare la telepsichiatria e la telepsicologia, così come prevista dall'Istituto superiore di sanità, al servizio di quella fascia di persone che, altrimenti, avrebbero difficoltà ad accedere ai servizi, al fine di sostenere con maggiore continuità il rapporto e il dialogo tra specialista e paziente soprattutto nelle zone ove è maggiore la carenza di figure professionali specialistiche;

20) ad istituire un osservatorio permanente sul fenomeno suicidario che possa svolgere azione di prevenzione mediante lo studio di situazioni ambientali, particolari condizioni sociali, individuazione ed analisi dei rischi delle condotte autolesive e sostenere la diffusione di linee di ascolto per la prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo;

21) a predisporre iniziative volte a sviluppare ed implementare la riabilitazione e la teleriabilitazione cognitiva-occupazionale ed il sostegno o intervento psicologico della persona affetta da grave cerebrolesione acquisita dovuta a trauma cranioencefalico o ad altre cause, tale da comportare disabilità anche grave, al fine di una presa in carico del paziente e della sua famiglia in un'ottica di continuità assistenziale anche a distanza;

22) a programmare adeguatamente con le università e le società scientifiche il fabbisogno di personale nell'ambito della salute mentale per superare l'attuale carenza di psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e infermieri nei dipartimenti di salute mentale dei servizi sanitari regionali;

23) ad adottare iniziative per ridefinire gli standard quali-quantitativi del personale, quale risorsa fondamentale, dei diversi servizi afferenti ai dipartimenti di salute mentale;

24) ad adottare iniziative per investire sull'innovazione farmacologica, riabilitativa e psicoterapeutica nell'ambito della salute mentale per garantire l'accesso alle cure più efficaci in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale;

25) ad attivare gli strumenti più idonei per favorire una ricerca di base e traslazionale nell'ambito della salute mentale;

26) ad adottare iniziative per dare priorità all'intervento territoriale e alla necessità di definire percorsi di cura appropriati per patologie ad alta complessità o ad alta prevalenza, che riducano disomogeneità e discrezionalità, riequilibrando l'allocazione delle risorse con un marcato contenimento della spesa dedicata alla residenzialità, verso strategie di supported housing e supported employment;

27) ad adottare iniziative per potenziare i servizi per la salute mentale nelle carceri e coordinare i percorsi di cura dei pazienti autori di reato in accordo con le autorità giudiziarie;

28) a monitorare il pieno raggiungimento degli obiettivi definiti per le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza dalla legge n. 81 del 2014, per garantire la piena dignità del paziente psichiatrico.