Pubblicato il 18 settembre 2024, nella seduta n. 221
BORGHI Enrico, FREGOLENT, MUSOLINO, PAITA, RENZI, SBROLLINI, SCALFAROTTO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
i dati sulla criminalità che emergono dalle statistiche della banca dati interforze del Dipartimento di pubblica sicurezza del dicastero dell'interno, confrontati con gli anni precedenti, fanno emergere un quadro sconcertante: i reati denunciati in Italia nel 2023 sono tornati a salire per la prima volta dal 2013, registrando 2,34 milioni di reati, l’1,7 per cento in più rispetto al periodo pre COVID e addirittura il 3,8 per cento in più rispetto al 2022;
a destare preoccupazione, in particolare, è l’aumento dei reati violenti tra cui rapine in pubblica via (16.561 episodi nel 2023, in crescita del 9,5 per cento sul 2022 e del 24,5 per cento sul 2019), percosse (16.645 denunce, 3,1 per cento in più su base annua e 15,6 per cento in più sul 2019), omicidi volontari (pari a 341 episodi, dieci in più rispetto al 2018 e 13 in più rispetto al 2019): inoltre significativo risulta il dato relativo all’indice di criminalità per province, dove ai primi posti si collocano le grandi città, come Milano, Roma e Firenze, e le principali mete turistiche della penisola;
dai dati forniti dal Viminale il 15 agosto 2024, inoltre, preoccupa il totale dei delitti compiuti dal 1° gennaio 2023 al 31 luglio 2024, pari a 3.650.875, dei quali 44.166 rapine e addirittura 1.605.812 furti: emerge con evidenza una situazione preoccupante per la sicurezza dei cittadini, meritevole di attenzioni e di azioni urgenti da parte del Ministro;
nonostante la sicurezza e l’incolumità dei cittadini venga messa sempre più a repentaglio dal dilagare incontrastato della criminalità, lo scorso agosto il Ministro in indirizzo ha accennato a un presunto “trappolone” ai danni del Governo, senza fornire spiegazioni su che cosa intendesse nel merito e senza indicare gli eventuali “ideatori”: tale dichiarazione appare infatti, secondo gli interroganti, ancora più grave alla luce del ruolo e delle funzioni conferite al Ministro dalla legge, alimentando una cultura del sospetto e complottista che rischia persino di fomentare il dilagare della criminalità all’interno del nostro Paese;
il Ministro dell’interno è responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, è autorità nazionale di pubblica sicurezza ed è chiamato ad adottare i provvedimenti necessari a garantire la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica: non è chiaro, tuttavia, se il Ministro si stia adoperando in tal senso, oppure giustifichi la sua sostanziale inerzia sulla base del contrasto dei suddetti, e mai comprovati, piani sovversivi a danno del Governo, che comunque costituirebbero argomento di preminente interesse nazionale di cui le Camere andrebbero informate senza indugio,
si chiede di sapere che cosa intenda fare il Ministro in indirizzo per garantire l’incolumità dei cittadini e contrastare il continuo aumento della criminalità all’interno del Paese, anche con particolare riferimento alle grandi città, fortemente esposte all’aumento di criminalità, e quali siano le ragioni per cui, negli ultimi due anni, l’incolumità dei cittadini sia stata messa sempre più a repentaglio dall’intensificarsi di fenomeni criminosi.