Atto n. 4-01405

Pubblicato l'11 settembre 2024, nella seduta n. 218

PAITA - Al Ministro delle imprese e del made in Italy. -

Premesso che:

il servizio postale universale in Italia è garantito dallo Stato ai cittadini tramite l’affidamento a Poste italiane, società per azioni controllata dallo Stato che ne detiene una quota di circa il 65 per cento (di cui il 35 per cento è detenuto da Cassa depositi e prestiti e il 29,26 per cento da Ministero dell’economia e delle finanze);

il servizio è affidato a Poste italiane fino al 30 aprile 2026, ed è disciplinato dal contratto di programma 2020-2024, sottoscritto da Poste e il Ministero delle imprese e del made in Italy. Quest’ultimo è tenuto ad effettuare verifiche quinquennali in merito al livello di efficienza nella fornitura del servizio;

da quanto appreso dall’interrogante, nell’erogazione del servizio postale in Liguria si riscontrano da diverso tempo malfunzionamenti e ritardi che spesso portano anche alla mancata consegna di corrispondenza. Non si tratta solo di corrispondenza ordinaria, ma anche di recapito di raccomandate contenenti documenti legali e beni di valore (come ad esempio carte di credito), causando danni sia economici che giudiziari a cittadini e imprese;

i casi di mancata consegna di raccomandate non sono sporadici o isolati: basti pensare che già nel 2020 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha irrogato a Poste italiane una sanzione di 5 milioni di euro, il massimo consentito dalla legge, per aver adottato una pratica commerciale scorretta in violazione del codice del consumo, consistente nella promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di ritiro digitale delle raccomandate;

come riscontrato dalla stessa Autorità nel provvedimento a carico di Poste, il tentativo di recapito delle raccomandate già nel 2020 non veniva esperito con la tempistica e la certezza enfatizzate nei messaggi pubblicitari, venendo, peraltro, frequentemente effettuato con modalità diverse da quelle prescritte dalla legge, ossia attraverso il deposito dell'avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale anche quando sarebbe stato possibile consegnarla nelle mani del destinatario;

tali comportamenti non hanno visto, parrebbe, l’adozione da parte di Poste italiane delle dovute misure di controllo del comportamento dei portalettere (spesso giovani lavoratori a tempo parziale non adeguatamente formati), provocando un inammissibile onere economico e di tempo a carico delle famiglie e delle imprese;

come riportato dall’AGCM, tali condotte provocano anche gravi danni alla giustizia italiana a causa dei ritardi dovuti ad errate notifiche nell'espletamento dei processi, soprattutto quelli penali, con conseguente prescrizione di numerosi reati, come più volte affermato nelle relazioni annuali sullo stato della giustizia citate nel provvedimento dell’Autorità,

si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda agire per adeguare gli standard del servizio postale italiano a quelli richiesti per l’espletamento di una funzione fondamentale per lo Stato stesso, evitando che i ritardi nella mancata consegna della corrispondenza e delle raccomandate comporti un maggiore onere economico e sociale per i cittadini e le imprese.