Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09028

Atto n. 4-09028

Pubblicato il 7 luglio 2005
Seduta n. 838

LAURO - Ai Ministri dell'interno, della difesa e dell'economia e delle finanze. -

Premesso:

che l’isola di Procida ha vissuto una nuova tragedia per la morte in mare, nel peschereccio speronato al largo di Ischia, di un suo figlio costretto a lavorare altrove per la difficoltà di procacciarsi un reddito nella terra d’origine;

che infatti l’isola di Procida, nonostante abbia un inestimabile valore naturale, storico e culturale, sconta una limitazione strutturale dovuta agli spazi ridotti e alla densità abitativa che è su livelli record in Europa, che non consentono implementazioni di nuovi sistemi industriali se non per quelli elementari di sfruttamento della costa, del porto e della risorsa mare in tutte le sue declinazioni;

che questo fatto oggettivo chiude ogni speranza ai giovani procidani e infatti innesca grossi problemi di disagio e di devianza (è sensibile il problema droga);

che dunque specie in un momento di crisi diffusa e di sentimento di preoccupazione per l’avvenire emerge nitidamente il problema strutturale di un’isola su cui abitano oltre diecimila persone;

che sull’isola esiste un vecchio cespite, l’antico carcere, che è stato in attività fino a qualche anno fa e che rappresenta un bene di grande potenzialità economica e sociale;

che tale bene potrebbe essere sdemanializzato, privatizzato, ristrutturato con la creazione di infrastrutture turistiche e del terziario e ricavando anche spazi di aggregazione socio-culturale;

che infatti, nonostante la domanda dovuta al turismo nautico, culturale, escursionistico, è assai ridotta la ricettività alberghiera di Procida, mentre un incremento di questa darebbe slancio all'occupazione, diversificando le fonti economiche degli abitanti;

che sussiste una tradizione marinara e marittima, nautica, di pesca che sostiene ancora l’occupazione, ma la crisi avanza paurosamente, minando le speranze delle nuove generazioni,

l’interrogante chiede di conoscere:

quanto costi ogni anno, per la sua gestione e manutenzione ordinaria, la struttura dell’ex carcere di Procida;

se esso produca parimenti un reddito, una rendita, un ritorno per le casse dello Stato;

se sia in atto – dopo ripetuti ed altalenanti annunci nel corso degli ultimi dieci anni – un procedimento di sdemanializzazione del bene e a quale punto dell’iter esso giaccia;

quale sia il nominativo del responsabile del procedimento;

quali atti, iniziative, procedure, provvedimenti abbia messo in atto questo responsabile, e a quali costi per lo Stato;

se vi sia la volontà politica dei Dicasteri interessati per una fruizione da parte della comunità procidana del bene di cui trattasi;

se siano insorti problemi burocratici ed amministrativi nell’iter di sdemanializzazione e dove essi siano sorti, e per quali motivi e cause oggettive;

se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno – date la peculiarità del problema e le oggettive condizioni socio-economiche dell’isola, specie in riferimento ai giovani abitanti di Procida – avviare una Conferenza di servizi o altro sistema di raccordo istituzionale per coordinare tutti gli organi ed enti interessati, al fine di individuare nella struttura dell’ex carcere di Procida – sdemanializzata, valorizzata e ristrutturata – quel volano di sviluppo per la bella isola dell’arcipelago campano dove, per limiti territoriali e impossibilità ad utilizzare aree aggiuntive, i giovani sono alle prese con una drammatica crisi economica e con tristi prospettive;

se infine il Governo non intenda immediatamente convocare una riunione ad hoc su questi temi e, in generale, per affrontare i problemi strutturali di Procida per poter individuare percorsi di valorizzazione al fine di inserire l’isola – con una massimizzata capacità ricettiva e sviluppo di servizi innovativi – nel novero delle grandi località turistiche del paese, facendo leva su quelle specificità di indubbio significato ambientale, paesaggistico, culturale.