Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08951

Atto n. 4-08951

Pubblicato il 29 giugno 2005
Seduta n. 830

CICCANTI - Al Ministro delle politiche agricole e forestali. -

Premesso:

che il 17 giugno 2005 si è svolta a Jesi una Assemblea - che ha visto la presenza di oltre 1.000 tra bieticoltori, trasportatori ed operai - per protestare contro le proposte della nuova Organizzazione comune di mercato (OCM) dello zucchero che, qualora approvate nell’attuale stesura, comporterebbero la cancellazione dell’intera filiera bieticolo-saccarifera, sia in Italia che nella Regione Marche;

che in detta Assemblea:

è stato rilevato che l’approvazione del progetto della Commissione Europea per la riforma dell’Organizzazione comune di mercato (OCM) dello zucchero comporterebbe l’eliminazione dal nostro Paese della bieticoltura e della attività di trasformazione industriale;

è stato ribadito che tale prospettiva non è accettabile nell’interesse economico, sociale e produttivo del Paese, oltre che per evidenti necessità di equilibrio negli assetti colturali delle aziende agricole di numerose aree, e che questa condizione irrinunciabile va estesa - pur nel quadro di un piano di ristrutturazione destinato inevitabilmente ad un ridimensionamento della filiera nazionale - anche al comprensorio Marche, dove operano gli zuccherifici di Jesi e Fermo;

è stata elevata protesta nei confronti dell’Unione Europea per il sopruso che intende perpetrare;

è stato chiesto al Governo di opporsi a quello che appare un disegno cinico, discriminatorio, antisociale ed antieconomico della Commissione Europea, e di impegnarsi ad ottenere in sede di iter negoziale alcune condizioni essenziali e cioè:

l’introduzione di contingenti alle importazioni di zucchero preferenziali, con riguardo particolare a quelle provenienti dai paesi meno avanzati;

il riconoscimento di integrazioni al reddito agricolo ed industriale, tali da compensare i cali dei prezzi istituzionali previsti che, comunque, dovranno essere molto meno accentuati e repentini rispetto a quanto previsto dall’inaccettabile programma della Commissione Europea;

l’applicazione degli eventuali tagli alla produzione europea, prioritariamente agli Stati membri responsabili delle eccedenze;

sono stati impegnati gli industriali a destinare parte delle risorse finanziarie derivanti dagli “Aiuti alla ristrutturazione” riconosciuti dalla Unione Europea all’adeguamento impiantistico ed alla ristrutturazione effettiva degli zuccherifici che rimarranno in attività, al fine di assicurare la loro continuità operativa e l’assorbimento della materia prima in tutto il periodo di applicazione del futuro regolamento di base;

sono stati impegnati i coltivatori a fornire la materia prima, accettando la parziale conversione degli aiuti aziendali in termini accoppiati, al fine di sostenere il reddito colturale e la continuità produttiva;

che gli effetti della riforma per le Marche sarebbero devastanti:

a) per la perdita di oltre 130 milioni di euro di volume economico complessivamente movimentato nella Regione;

b) per la perdita dell’attuale investimento a bietole che coinvolge attualmente più di 6.000 aziende agricole, mettendo addirittura in crisi anche gli assetti agronomici e territoriali;

c) per la chiusura dei due impianti operanti nelle Marche e la perdita dei livelli occupazionali (oltre 800 lavoratori tra fissi e stagionali);

d) per la perdita, per oltre 250 imprese di autotrasportatori, di un volume di affari superiore ai 6,5 milioni di euro, con conseguente crisi di parecchie di esse;

e) per la perdita di oltre 9 milioni di volume di affari per gli operatori che utilizzano macchine agricole per conto terzi, con ripercussioni anche sulle aziende produttrici di macchine agricole presenti nella nostra Regione;

f) per la perdita di circa 20 milioni di euro di vendita dei prodotti agricoli;

g) per le ripercussioni economiche su due grandi centri della Regione Marche, Jesi, Fermo e comuni limitrofi, dove sono presenti gli impianti di trasformazione perché, oltre alle attività economiche menzionate, verrebbero coinvolte a livello lavorativo anche ditte esterne per manutenzione e forniture servizi;

che è in corso la preparazione di una manifestazione a Roma che dovrebbe svolgersi orientativamente prima della riunione del Consiglio dei Ministri di Bruxelles del 18 luglio,

si chiede di conoscere:

quali azioni il Governo stia predisponendo per opporsi al progetto dianzi evidenziato della Commissione Europea così penalizzante per l’intera filiera bieticolo-saccarifera;

quali limitazioni intenda proporre alle importazioni di zucchero preferenziali, con riguardo particolare a quelle provenienti dai paesi meno avanzati;

quali iniziative intenda sostenere per garantire il riconoscimento di integrazioni al reddito agricolo ed industriale, tali da compensare i cali dei prezzi istituzionali previsti, posto che, se riduzione debba esserci, questa non può che avvenire gradualmente, al fine di dare il tempo necessario per la qualificazione della filiera bieticolo-saccarifera;

se, rispetto ai tagli della produzione europea, non si intenda partire prioritariamente dagli Stati membri responsabili delle eccedenze.