Pubblicato il 21 maggio 2024, nella seduta n. 191
TREVISI, NATURALE, LICHERI Sabrina, DI GIROLAMO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e per la pubblica amministrazione. -
Premesso che:
secondo l’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2023, in vigore dal 14 luglio 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 giugno 2023, che ha modificato il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici stabilendo nuove regole a riguardo dell’uso di dispositivi e servizi elettronici, la posta elettronica istituzionale vale come documento amministrativo del dipendente che è, dunque, responsabile del contenuto delle e-mail. Il decreto presidenziale n. 81 del 2023 aggiunge al precedente decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 2013, l’articolo 11-bis, rubricato «utilizzo delle tecnologie informatiche», occupandosi del servizio di posta elettronica. In particolare, il comma 3 dell’articolo citato attribuisce al dipendente pubblico la responsabilità del contenuto dei messaggi inviati con il servizio di posta elettronica;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
la USB (Unione sindacale di base) pubblico impiego-INPS ha da mesi paventato delle irregolarità, attenzionate con un comunicato diramato anche attraverso il proprio sito internet, rispetto ai comportamenti dei vertici dell’ente della sede INPS di Lodi;
in particolare, la USB della sede INPS di Lodi in data 16 febbraio 2024 chiedeva un incontro al dott. Pece in occasione dell’assemblea convocata per il giorno 21 febbraio 2024. In data 20 febbraio 2024 il dott. Pece rispondeva alla USB di sede dalla casella di posta istituzionale con una mail che inviava per conoscenza a tutto il personale della sede e al direttore regionale, dott. Elio Rivezzi. Il direttore dell’INPS di Lodi nella mail non si limitava a rispondere alla richiesta d’incontro avanzata dalla USB, ma utilizzava lo strumento di comunicazione istituzionale per accusare la USB di volere per i propri delegati una valutazione individuale massima, riguardo al sistema di misurazione e valutazione della performance, riferendosi nello specifico ai quattro delegati RSU eletti nella lista della USB, venendo così meno anche agli obblighi di riservatezza nei confronti dei singoli lavoratori;
la mail inviata dal direttore di Lodi a tutto il personale di sede e al direttore regionale finisce per essere uno strumento di delegittimazione della USB, accusata di non meglio precisati “iniqui atti di violenza morale”, o di utilizzare “il frusto canone della violenza verbale e morale che cerca di generare argomenti; canone degno al limite di un trivio, ma non di una Sede INPS”. Non è ben chiaro a cosa si riferisca il direttore di Lodi con tali accuse, se non a tre volantini della USB pubblicati successivamente alla consegna delle schede intermedie di valutazione del 2023 avvenuta a novembre dello stesso anno;
i toni dei volantini della USB sono di critica nei confronti dell’operato del direttore della sede, ma rientrano in quella dialettica, a volte aspra, che caratterizza le relazioni sindacali, mentre il dott. Pece utilizzerebbe la posta elettronica istituzionale nella richiamata occasione a fini personali, per delegittimare la USB agli occhi dei lavoratori con argomentazioni non veritiere, arrivando anche a lanciare non troppo velate minacce ai lavoratori che osano contestare il sistema di valutazione;
la stessa USB, in seguito all’accaduto, in data 1° marzo 2024 inviava alla dirigente dell’Ufficio procedimenti disciplinari e della responsabilità amministrativa dell’INPS, e, per conoscenza, al direttore generale dell’INPS, una PEC, con la quale si segnalava l’utilizzo improprio della posta elettronica istituzionale da parte del direttore della sede INPS di Lodi, ai fini della valutazione dell’apertura di un procedimento disciplinare;
la nota di segnalazione della USB all’Ufficio Disciplina dell’INPS e, per conoscenza, al direttore generale, si concludeva con un richiamo circostanziato alle sanzioni previste dal regolamento di disciplina per il personale dell’INPS con qualifica dirigenziale e alla norma di legge riguardante l’obbligo all’imparzialità della valutazione da parte del dirigente;
in data 11 marzo 2024, con nuova mail certificata, la USB inviava alla dirigente dell’Ufficio procedimenti disciplinari e della responsabilità amministrativa dell’INPS e, per conoscenza, al direttore generale un’integrazione rispetto alla problematica già comunicata con la segnalazione inviata il 1° marzo;
infine, con PEC, inviata al direttore generale INPS, e alla dirigente dell’Ufficio procedimenti disciplinari e della responsabilità amministrativa, la USB in data 25 marzo 2024 segnalava l’inerzia del direttore regionale INPS della Lombardia, il quale, pur a conoscenza dei contenuti della mail del direttore di Lodi fin dal 20 febbraio 2024, in quanto destinatario per conoscenza della mail, non aveva ritenuto di aprire alcun procedimento disciplinare nei suoi confronti. L’art. 11, comma 1, lettera d) del Regolamento di disciplina per il personale dell’INPS con qualifica dirigenziale, prevede la sanzione del licenziamento con preavviso in caso di mancato esercizio o decadenza dell’azione disciplinare;
nella stessa mail del 25 marzo 2024 la USB sottolineava che l’art. 16 del più volte citato Regolamento di disciplina stabilisce che l’azione disciplinare nei confronti dei dirigenti generali debba essere attivata dal direttore generale, mentre quella nei confronti dei dirigenti di seconda fascia sia responsabilità del dirigente dell’Ufficio procedimenti disciplinari. Pertanto, in caso di inerzia nei confronti delle infrazioni commesse dal direttore della sede di Lodi e dal direttore regionale INPS della Lombardia sono chiamati a risponderne rispettivamente la dirigente dell’Ufficio Disciplina e il direttore generale. Nel frattempo, il direttore generale dell’INPS, in data 15 aprile 2024 ha rassegnato le dimissioni per passare al Ministero del lavoro ed è stato nominato direttore generale facente funzioni dell’INPS il dott. Antonio Pone;
considerato infine che ad oggi, a quanto risulta agli interroganti, la USB non ha avuto riscontri in merito alle segnalazioni inviate e si ritiene ragionevolmente che non sia stato attivato alcun procedimento disciplinare nei confronti del direttore di Lodi, e del direttore regionale Lombardia,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intendano adottare, per quanto di loro competenza, qualora si accertassero gravi violazioni.